Le azioni Tesla stanno scendendo di oltre il 2% nel trading pre-market di Wall Street. Se il calo dovesse essere confermato nella seduta di oggi, si unirebbe al passivo del 3,03% (256,60 dollari in chiusura) dell'ultima sessione della scorsa settimana. Il titolo di Palo Alto quest'anno ha più che raddoppiato il suo valore, permettendo alla capitalizzazione della società di portarsi a 813 miliardi di dollari. Tutto questo in un contesto di altissima volatilità, con il titolo che nell'ultimo anno ha visto come estremi 102 e 315 dollari.
Ora però sembra che si sia giunti a un punto cruciale, in quanto
la casa automobilistica californiana vale oltre tre volte Toyota Motors, pur vendendo solo una frazione dei veicoli del gigante giapponese. Il punto è che Tesla non è solo un produttore di auto, ma un'entità che ha a che fare con tutta una tecnologia che abbraccia i software sviluppati dall'
intelligenza artificiale e legati alla
guida autonoma e all'
energia solare. La compagnia guidata da
Elon Musk ha anche una catena di stazioni di ricarica, vende prodotti di stoccaggio delle batterie a livello industriale ed è attiva persino nel campo delle assicurazioni auto. Insomma, ha un pacchetto completo per cui è difficile tracciare un confine definito e ciò la distingue dagli altri competitor.
Azioni Tesla: perché possono scendere in Borsa
A Wall Street però il titolo Tesla potrebbe cominciare a soffrire di vertigini. Oltre a un discorso tecnico di ipercomprato, vi sono due aspetti che fanno riferimento ai fondamentali e che inducono alla prudenza.
Il primo riguarda i multipli dell'azienda. Le azioni oggi scambiano a circa 77 volte gli utili previsti per il 2023, ovvero oltre 4 volte quanto viene scambiato l'S&P 500 in rapporto ai guadagni. È chiaro che, essendo un titolo ad ampia componente tecnologica, Tesla possa avere multipli oltre il livello generale del mercato, ma questo sembra francamente troppo, almeno secondo gli analisti.
Un'altra ragione che richiama alla cautela concerne le vendite del secondo trimestre dell'azienda. Tesla ha mostrato una straordinaria forza in questi anni a superare tutte le difficoltà che hanno coinvolto il settore automobilistico: dagli ostacoli alla catena di approvvigionamento ai più alti costi di input e trasporto. Anche la guerra dei prezzi innescata per sostenere la domanda ha visto al momento il pioniere delle auto elettriche trionfare, riuscendo rispetto ad altri a proteggere i margini aziendali. Il problema è che nei tre mesi che si concludono il 30 giugno, Tesla prevede consegne per 445 mila unità, record assoluto e in aumento rispetto alle 423 mila unità del primo trimestre.
Qui gli scenari sono due. Il primo è quello negativo, ovvero di risultati deludenti alla luce di un'asticella così alta. In tal caso, la reazione del mercato potrebbe essere violenta e al ribasso. Il secondo scenario consiste nel rispetto delle aspettative, ma in questa circostanza gran parte della notizia positiva è stata incorporata nei prezzi delle azioni.
Azioni Tesla: gli analisti dicono di vendere
Gli analisti non credono alla continuazione del rally di Tesla e stanno declassando il titolo. Secondo i dati compilati da Bloomberg, Wall Street in media ora si aspetta che le azioni scendano del 18% nei prossimi 12 mesi, con 20 valutazioni di acquisto, 20 posizioni di mantenimento e 9 di vendita.
Oggi è arrivato il downgrade di Goldman Sachs, che passa da una raccomandazione "Buy" a una "Neutral", per via del grande aumento finora delle quotazioni delle azioni e del calo dei prezzi delle nuove auto. "Il titolo ora riflette meglio la nostra visione positiva a lungo termine del potenziale di crescita della società e del posizionamento competitivo. Siamo anche consapevoli del difficile ambiente dei prezzi per i nuovi veicoli", ha scritto Mark Delaney, analista di Goldman, in una nota.
Quello della banca americana non è l'unico declassamento per Tesla. Nell'ultima settimana ve ne sono stati almeno altri tre. Uno è quello di Morgan Stanley che ha tagliato il peso delle azioni a "Hold", citando il contrasto dell'entusiasmo per l'AI (Artificial Intelligence) con una valutazione equa del titolo. Un altro proviene da Barclays, che ha ridotto il rating a "Equal Weight", mettendo in discussione i fondamentali dell'azienda in rapporto alla grande e rapida crescita delle azioni in Borsa. Infine, vi è stato il giudizio negativo di DZ Bank SA, che ha raccomandato gli investitori di vendere le azioni sul mercato.