Wall Street continua a salire a dispetto delle previsioni di molti analisti, che vedono nella seconda parte del 2023 un sell-off importante a causa di un'eventuale recessione dell'economia americana. Dai minimi di ottobre, l'indice S&P 500 è cresciuto di oltre il 20% entrando in quello che viene definito un mercato rialzista.
Gli investitori stanno scontando il fatto che la
Federal Reserve si trovi alla
fine del ciclo di aumenti dei tassi d'interesse partito a marzo del 2022. Nella riunione di questo mese, la Banca Centrale americana si è presa una pausa, annunciando però qualche altra stretta. Tuttavia, il tasso terminale non dovrebbe essere lontano.
L'opinione del mercato è che la crescita economica degli Stati Uniti e gli utili societari alla fine si stabilizzeranno. Contrariamente all'idea di alcuni osservatori, che preconizzano da diverso tempo una flessione anche importante dell'economia e un crollo dei profitti.
Wall Street: i 3 settori su cui puntare
Il problema è che i multipli delle società americane cominciano a essere significativi, il che rende poco conveniente entrare ora a mercato a questi prezzi. L'S&P 500 scambia a quasi 19 volte i guadagni attesi per il 2023, mentre all'inizio del rally viaggiava a circa 16 volte. Ad essere cresciuti di più sono i titoli tecnologici, che rappresentano una buona fetta del benchmark borsistico americano. Ma non sono i soli.
Tuttavia, ci sono alcuni settori che sono aumentati di meno e che quindi avrebbero spazio per recuperare terreno. Si tratta delle banche regionali, del settore dei materiali e del comparto dei prodotti farmaceutici.
Le banche regionali sono naufragate quest'anno a causa della crisi che ha travolto il sistema finanziario americano a marzo, con il fallimento di tre istituti (Silvergate Capital, Silicon Valley Bank e Signature Bank), a cui si è poi aggiunta First Republic Bank, acquisita da JPMorgan Chase. In conseguenza di tutto questo, l'ETF SPDR S&P Regional Banking ha perso circa il 38% del suo valore fino all'ultima settimana.
Ora l'ETF è negoziato a poco oltre 8 volte gli utili attesi, quindi ben più di dieci punti sotto il price/earnings dell'S&P 500. Sulla base dei risultati storici, il divario è solo di circa tre punti, il che significa che il gruppo delle banche potrebbe recuperare anche rapidamente se i depositi si stabilizzeranno e ci sarà un miglioramento della domanda di prestiti alle imprese e del credito al consumo alle famiglie.
Nel settore dei materiali si trovano occasioni interessanti, con aziende che hanno multipli inferiori anche di sette punti rispetto all'S&P 500. Una di queste è Internation Paper, produttore di imballaggi industriali e carta da stampa, che scambia a poco oltre 12 volte i profitti per il 2023. Ancora più economica risulta WestRock, produttore di carta a base di fibre, il cui P/E ammonta a circa 11 volte. Il calo dell'inflazione potrebbe stimolare la domanda di questi materiali e quindi rilanciare gli utili delle società.
Il settore dei prodotti farmaceutici ha sofferto il fatto che molti brevetti sono vicini alla scadenza, destando preoccupazione negli investitori. Il gruppo delle aziende pharma scambia in Borsa a circa 14 volte i guadagni, ossia cinque punti in meno del multiplo dell'S&P 500. Il gigante Bristol Myers Squibb ha un price/earning addirittura di otto volte più basso.
L'azienda sta subendo grandi pressioni per la scadenza di Revlimid, il farmaco per il trattamento del mieloma. Ciò potrebbe far perdere quote di mercato importanti, per questo la società sta puntando sull'immissione di nuovi farmaci anche attraverso nuove acquisizioni. Tali operazioni avrebbero probabilmente come effetto quello di rinvigorire il titolo in Borsa, permettendo di recuperare il ritardo accumulato negli ultimi mesi.