Dopo aver spinto i listini europei nella prima seduta dell’ottava, la nuova retromarcia sui dazi di Donald Trump permette alle Borse USA di iniziare la settimana con il segno più: a due ore dall’avvio delle contrattazioni a Wall Street, il future sul Dow Jones sale dell’1,3%, il derivato sullo S&P 500 avanza dell’1,5% mentre il contratto sul Nasdaq guadagna l’1,7%.
"Siamo ancora cauti nell'inseguire l'SPX a questi livelli, data la nostra diffidenza su due principali aree di rischio macroeconomico (dazi e politica fiscale/rendimenti), oltre alle elevate valutazioni azionarie”, ha scritto Adam Crisafulli di Vital Knowledge.
In agenda macroeconomica troviamo gli importanti dati sugli ordini di beni durevoli, gli indici che misurano i prezzi delle abitazioni ed il dato sul sentiment dei consumatori elaborato dal Conference Board.
Wall Street Oggi: Apple e Tesla in focus
Vediamo quali sono le azioni sotto i riflettori a Wall Street nella seduta del 27 maggio 2025.
- Dopo il -3,02% di venerdì, +1,84% nel pre-mercato per Apple. Venerdì Trump ha minacciato una tariffa del 25% sugli iPhone venduti negli Stati Uniti, a meno che i dispositivi non siano prodotti localmente.
- +1,4% per Salesforce: secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la società è di nuovo in trattative per l'acquisizione di Informatica, società di software per la gestione dei dati.
- +21,24% venerdì e +1,3% prima dell’avvio per U.S. Steel: Trump ha annunciato una "partnership pianificata" con la giapponese Nippon Steel.
- Secondo indiscrezioni, Boeing (+1,7%) avrebbe raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia per evitare procedimenti giudiziari per i due incidenti dei suoi 737 MAX che hanno causato la morte di 346 persone. L’accordo prevede che Boeing versi 1,1 miliardi di dollari.
- +2,7% prima dell’avvio per Tesla nonostante le vendite del produttore di veicoli elettrici in Europa siano diminuite per il quarto mese consecutivo. Ad aprile, sui mercati del Vecchio continente, Tesla ha venduto 7.261 auto, -49% rispetto a 12 mesi prima. Il saldo dei primi 4 mesi segna un rosso di quasi il 40% annuo: il tonfo è riconducibile sia al coinvolgimento in politica di Elon Musk e sia alla crescente concorrenza (Tesla in caduta libera in Europa: vendite dimezzate, cosa fare?).