Tesla in caduta libera in Europa: vendite dimezzate, cosa fare? | Investire.biz

Tesla in caduta libera in Europa: vendite dimezzate, cosa fare?

27 mag 2025 - 12:45

27 mag 2025 - 13:24

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Le vendite di Tesla in Europa continuano a precipitare, confermando un trend negativo che dura ormai da 4 mesi. Vediamo i dettagli e la possibile strategia operativa

Le vendite di Tesla in Europa continuano a precipitare, confermando un trend negativo che dura ormai da quattro mesi consecutivi. Vediamo i dettagli, le prospettive e la possibile strategia operativa sul titolo.

 

Tesla: vendite dimezzate in Europa, i dati di aprile 2025

Nel solo mese di aprile 2025, le immatricolazioni dei veicoli del colosso californiano nell’Europa Occidentale (Ue + Efta + Uk) si sono fermate a 5.475 unità, contro le 11.540 dello stesso mese del 2024, con un crollo del 52,6%. La quota di mercato è scesa dall’1,3% allo 0,6%.

Su scala più ampia - comprendendo anche Regno Unito, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera - le vendite sono diminuite del 49%, attestandosi a 7.261 veicoli. Il dato è ancora più allarmante se si considera gennaio-aprile 2025: Tesla ha venduto in Europa solo 41.677 vetture, il 46,1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024. La quota di mercato, di conseguenza, è calata dal 2,1% all’1,1%.

Questa crisi di Tesla avviene in un contesto paradossale: il mercato europeo dell’auto elettrica è in piena espansione. Secondo i dati elaborati dall'ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili), le vendite di veicoli elettrici a batteria nell’UE sono cresciute del 26,4% nei primi quattro mesi dell’anno, raggiungendo le 558.262 unità e rappresentando il 15,3% del totale.

Ancora meglio è andata agli ibridi, con un aumento delle immatricolazioni del 20,8% e una quota di mercato salita al 35,3%, confermandosi come la scelta preferita dai consumatori europei.

 

Mentre il mercato corre, Tesla rallenta

Il calo delle immatricolazioni Tesla in Europa è particolarmente significativo se si osserva l’andamento mese per mese: -50% a gennaio, -47% a febbraio, -36% a marzo e -53% ad aprile. Un declino che testimonia difficoltà profonde, a fronte di una domanda in forte crescita per i veicoli elettrici.

Una delle cause principali è la crescente pressione competitiva dei marchi cinesi. BYD, gigante cinese dell’auto elettrica, ha superato per la prima volta Tesla in termini di vendite in Europa ad aprile. Anche SAIC Motor, altro costruttore cinese, ha venduto più di Tesla nello stesso mese. Prezzi estremamente competitivi e una rete di distribuzione in espansione hanno premiato le società cinesi.

 

Elon Musk sotto pressione

A complicare la situazione c’è anche l’instabilità legata alla figura del CEO Elon Musk. La sua vicinanza alla politica statunitense, e in particolare all’amministrazione Trump, ha generato reazioni contrastanti in Europa.

Di fronte alle preoccupazioni degli investitori, Musk ha recentemente annunciato l’intenzione di dedicare meno tempo a Washington e concentrarsi maggiormente sulla gestione dell’azienda. Tuttavia, l’impressione è che Tesla abbia perso il vantaggio competitivo che aveva conquistato nei primi anni della transizione elettrica. In questo contesto, vediamo ora la possibile strategia operativa.

 

Azioni Tesla: analisi tecnica e strategie operative

 

Le azioni Tesla rimangono impostate al rialzo nel breve termine, in particolare dai minimi registrati in area 217 dollari lo scorso mese. Grazie al rialzo registrato nelle ultime ottave, i prezzi hanno superato con forza il livello statico a 291 dollari per poi dare vita a una fase di congestione da metà maggio, poco sotto alla resistenza orizzontale a 361,50 dollari.

Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster – gli archi temporali selezionati mostrano una potenziale fase di rialzo fino alla fine di luglio, seguita da una possibile fase di lateralità che potrebbe estendersi fino alla fine della prima decade di settembre.

 

 

A livello operativo, si potrebbero valutare strategie rialziste in caso di segnali di forza presso il livello dinamico espresso dalla trendline che collega i minimi segnati il 21 aprile e il 7 maggio, ora transitante a 318 dollari.

In questo caso, nel breve termine, il primo target potrebbe essere posto in area 361,50 dollari e il successivo – più ambizioso – in prossimità della successiva resistenza a 361,50 dollari. Un ritorno dei prezzi sotto area 290 dollari muterebbe il quadro grafico nuovamente a favore dei venditori, in linea con l’andamento in atto da dicembre 2024.

 

 

 

 

 

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