A due ore dall’avvio delle contrattazioni a Wall Street i future segnalano un avvio in calo: il future sul Dow Jones scende dell’1,17%, quello sullo S&P 500 arretra dello 0,9% mentre il derivato sul Nasdaq lascia sul campo lo 0,45%.
Quella di ieri è stata una delle giornate più volatili mai registrate a Wall Street: dopo esser salito fino al 4,6%, il Nasdaq ha invertito la rotta chiudendo con un -2,2%. Andamento simile per lo S&P 500 che, dopo un incremento del 4%, ha terminato in rosso dell’1,57%.
L’indice delle 500 società più capitalizzate è sull’orlo di un mercato ribassista, quello che scatta con un calo del 20% rispetto al picco precedente. Il valore da tenere d'occhio è 4.915. Dall’annuncio dei dazi, i mercati statunitensi hanno perso 7,7 trilioni di dollari di valore di mercato, la maggiore perdita registrata in 4 giorni.
Ieri Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha annunciato che tra poche ore sul “made in China” scatterà un aggravio del 104% (20% + 34% + l’ultimo 50%). Di riflesso, Pechino ha portato la tariffa sui beni USA all’84%.
"Il nostro scenario di base prevede che i dazi, nel tempo, scenderanno al di sotto del livello attuale, ma rimarranno fuori scala, ai livelli più alti della nostra storia", ha scritto martedì Andy Laperriere, analista di Piper Sandler. "È più probabile che aumentino nel breve termine, anche se potrebbero esserci alcuni accordi (probabilmente di minore entità) nel breve termine".
Economia USA: stasera in calendario l'asta di decennali
Gli analisti stanno aumentando le probabilità di recessione: il team economico di JP Morgan valuta questa ipotesi al 60% mentre il capo economista di Citi, Nathan Sheets, ha dichiarato oggi di prevedere ancora un rischio del 40%.
"Al momento non ci sono segnali di rallentamento della spesa al consumo", ha detto Torsten Sløk, capo economista di Apollo Global Management. "Ci sono alcuni segnali qua e là che indicano un possibile indebolimento, ma gli indicatori principali utilizzati per discutere le prospettive economiche reggono ancora piuttosto bene. Al momento, i mercati sono un po' agitati (eufemismo di un certo livello, ndr), dato che i dati non hanno mostrato molti segnali di rallentamento".
Dopo il calo innescato dai timori recessivi, anche oggi il rendimento dei decennali segna un aumento portandosi al 4,4% (+10pb). Ieri l’asta di titoli del Tesoro a breve termine da 58 miliardi di dollari ha evidenziato una domanda debole. Le banche, obbligate ad acquistare l'offerta non assorbita da altri investitori, hanno sottoscritto il 20,7% dell'offerta, la percentuale più alta da dicembre 2023.
Questa sera in asta ci sono i decennali, che nell’ultimo appuntamento hanno registrato un rendimento del 4,31% ed un “bid-to-cover” di 2,6 volte. In agenda macro troviamo invece l’aggiornamento sulle scorte all’ingrosso e quello sulle scorte di petrolio.
Wall Street Oggi: Apple in focus, Trump mette le ali a Peabody Energy
Vediamo quali sono le azioni da tenere d’occhio a Wall Street nella seduta del 9 aprile 2025.
- Rosso dello 0,65% per Apple dopo che Jefferies ha alzato il rating da "Underperform" a "Hold" con il prezzo obiettivo ridotto da 202,33 a 167,88 dollari. Ieri il titolo ha segnato un -5% (-23% nelle ultime quattro sedute) dopo l'annuncio di dazi di oltre il 100% sulla Cina.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, i clienti Apple si stanno affrettando ad acquistare nuovi iPhone per paura che l'azienda possa aumentare i prezzi per compensare i dazi. I dipendenti di diversi “store” negli Stati Uniti hanno dichiarato di essere bombardati da domande su potenziali aumenti di prezzo e di aver visto clienti acquistare telefoni in preda al panico. Secondo un rapporto di TechInsights, i nuovi dazi di Trump sui prodotti cinesi potrebbero far salire il costo di produzione di un iPhone per Apple da 580 a 850 dollari.
Apple probabilmente eviterà di aumentare immediatamente il prezzo del suo prodotto di punta ma va considerato che l'iPhone rappresenta il 50% del suo fatturato totale. La soluzione migliore per l'azienda sarebbe quella di ottenere un'esenzione dai dazi, come avvenuto durante la prima amministrazione Trump, ma l’escalation della tensione tra i due Paesi rende questa opzione di difficile, se non impossibile, realizzazione.
- Peabody Energy (+9,21% ieri, +15,45% nel pre-market) è sotto i riflettori dopo che il presidente ha firmato un ordine esecutivo per designare il carbone come "minerale critico" per la sicurezza nazionale.
- I cali delle azioni Nvidia (-28% nel 2025) hanno spinto l'ARK Innovation, il fondo di punta di Cathie Wood, ad acquistare 343.657 azioni tra lunedì e martedì.
- Citi ha promosso il titolo Constellation Energy (+0,14%) da “Neutral” a “Buy” con prezzo obiettivo a 232 dollari (ieri il titolo ha chiuso a 185 $).
- -4,9% ieri e +0,46% prima dell’avvio per Tesla. Ieri il CEO Elon Musk ha attaccato duramente Peter Navarro, l'architetto della politica commerciale di Trump, definendolo un "idiota". Navarro aveva definito Musk un "assemblatore di automobili" che sta "proteggendo i propri interessi".
- Rosso del 5,87% nel pre-mercato per Cal-Maine Foods che, nonostante utili sopra le stime, è penalizzata dalla notizia dell’indagine del Dipartimento di Giustizia sulle cause dell'aumento dei prezzi delle uova negli Stati Uniti.