“Commerzbank per noi è un investimento e niente di più, non c'è nessuna offerta di acquisizione”. È quanto ha dichiarato il Ceo di UniCredit, Andrea Orcel, in occasione della 29a edizione della Financials Ceo Conference di Bank of America. Un investimento con un ritorno a due cifre: “se guardiamo il prezzo a cui abbiamo comprato e il ritorno che possiamo ottenere dall'utilizzo del capitale, siamo ben oltre quel 15% che abbiamo sempre detto essere il nostro benchmark finanziario".
Lunedì la Banca di Piazza Gae Aulenti ha portato dal 9% al 21% potenziale la quota nel capitale di Commerzbank ed ha fatto richiesta per salire fino al 29,9% (UniCredit rompe il muro di Berlino e sale al 21% di Commerzbank). La mossa non è piaciuta all’esecutivo tedesco: per il cancelliere Olaf Scholz si tratta di "un'operazione ostile" che va contro lo spirito di collaborazione nell'Unione Europea.
Nei confronti del governo, ma anche del sindacato Ver.Di (che in una nota aveva detto di non sentire la necessità di “italiani che entrano e fanno fallire le banche tedesche”), Orcel ha teso la mano dicendo di “esser disposto a riaprire un dialogo costruttivo con tutti gli stakeholder della banca per cui vogliamo i migliori interessi”.
Orcel: le possibili mosse in Commerzbank
Quale sarà il futuro di Commerzbank? Le ipotesi in campo, ha riferito Orcel, sono tre:
- "possiamo restare dove siamo e, si spera, aiutare Commerzbank a estrarre quel valore cristallizzato che ha al suo interno, come accadde con HVB”;
- “potremmo trovare un modo per unirci e creare qualcosa di ancora più grande";
- se invece la situazione dovesse prendere una piega inattesa, “possiamo sempre vendere”.
In qualunque caso, ha precisato il manager, “non chiederemo posti nel Cda della banca" sia perché “non credo che gli investitori dovrebbero avere un posto in Consiglio” e sia a causa del fatto “che siamo concorrenti". Tra le ipotesi in campo c’è anche quella di una fusione con la controllata HVB ma in questo caso sarebbe richiesto sia il via libera degli stakeholder che dell’esecutivo tedesco.
UniCredit: Orcel alza la guidance sull’utile 2024
La terza ipotesi citata dal Ceo è sintomatica del fatto che i riflettori restano puntati su UniCredit. Le risorse liberate dalla possibile vendita della quota in Commerzbank si tradurrebbero in nuovi proventi per gli azionisti. “Se troviamo modi per accelerare e crescere ulteriormente che rispettino le nostre metriche, interverremo e lo faremo velocemente. Ma se non dovessimo trovare queste opportunità, restituiremo il capitale ai nostri investitori"
Orcel ha colto l’occasione al balzo per alzare la view sull’utile netto 2024 che, dagli “oltre 8,5 miliardi” stimati nel comunicato di presentazione della semestrale, passa a “oltre 9 miliardi”. “Al netto degli investimenti, la banca raggiungerà un utile di 10 miliardi: questo è il numero pulito, ovviamente escludendo le DTA. Poi però abbiamo detto che faremo investimenti e siamo più vicini alla fine dell'anno, quindi abbiamo più visibilità su cosa possono essere questi investimenti e pensiamo che l'anno avrà un utile netto oltre i 9 miliardi”. “Nel 2024 confermiamo gli 8,6 miliardi di distribuzione complessiva e ribadiamo che per il 2025 e il 2026 supererà gli 8,6 miliardi". A cambiare sarà il mix, "con un payout che accelererà verso il 50% dal 2025 in poi, dal 40 al 50% dell'utile”.
A poco più di un’ora dalla chiusura degli scambi a Piazza Affari, le azioni UniCredit salgono dell’1,77% a 37,92 euro. Nell’ultimo mese il titolo sulla Borsa di Milano ha guadagnato oltre il 4% portando il saldo da inizio anno sopra la soglia dei 50 punti percentuali.