Segno meno per le azioni Volkswagen nel giorno della presentazione di conti trimestrali che hanno evidenziato margini in calo a causa di spese di ristrutturazione e consegne in riduzione in Cina. L’andamento dei conti, hanno rilevato gli analisti, è sostanzialmente in linea con il recente warning.
Qualche settimana fa la casa di Wolfsburg ha ridotto le stime sui margini a causa della possibile chiusura di uno stabilimento di veicoli elettrici Audi a Bruxelles: nell’esercizio corrente la view sul margine operativo è stata portata dal 7-7,5% nel range 6,5-7%. Le spese non pianificate del gruppo nel 2024 ammonteranno a circa 2,6 miliardi di euro a causa di perdite sui tassi di cambio relative al deconsolidamento di Volkswagen Bank Rus nella divisione dei servizi finanziari, oneri connessi alla chiusura pianificata delle attività di turbine a gas di MAN Energy Solutions e costi annunciati ad aprile per la cessazione del personale amministrativo.
Poco prima dell’avvio di Wall Street, le azioni Volkswagen perdono un punto percentuale a 108 euro (nel corso della prima parte è stato toccato un minimo a 107 euro).
Trimestrale Volkswagen: ricavi in aumento ma scende l’utile operativo
Tra aprile e luglio il primo produttore di auto in Europa ha registrato un calo dell’utile operativo del 2,4% a 5,464 miliardi di euro mentre la redditività operativa delle vendite è passata al 7% del secondo trimestre 2023 al 6,6% (il dato è in linea con le stime medie elaborate dal LSEG).
I ricavi del gruppo Volkswagen hanno evidenziato un rialzo del 4,1% portandosi a 83,3 miliardi di euro, circa un punto percentuale in più rispetto al consenso, mentre l’utile netto è sceso del 4,2% a 3,6 miliardi. Dalla trimestrale di Volkswagen è emerso che le consegne hanno registrato un calo del 3,8% a 2,2 milioni di unità: “la crescita in Nord America (+8%) e Sud America (+15%) - riporta la nota di presentazione dei risultati - compensa quasi il calo in altre regioni, in particolare in Cina nel secondo trimestre”.
Nel corso dei primi sei mesi il fatturato si è attestato a 158,8 miliardi di euro, dai 156,3 miliardi di 12 mesi prima (+1,6%), mentre il risultato operativo si è attestato a 10,1 miliardi, in contrazione rispetto agli 11,3 miliardi della prima metà del 2023 (-11,4%).
"Il Gruppo Volkswagen ha ottenuto una solida performance nella prima metà dell'anno. In un contesto difficile, il 2024 segna la più grande offensiva di prodotto del Gruppo e una ristrutturazione completa delle nostre aree di business. I risultati riflettono il successo di un lavoro di squadra in tutti i marchi”, ha detto il Ceo Oliver Blume.
L’outlook della casa tedesca
Per il 2024 il Gruppo ha confermato, riporta il comunicato di presentazione della trimestrale di Volkswagen, che i ricavi di vendita supereranno quelli dell'anno precedente fino al +5% mentre l'utile operativo sulle vendite sarà probabilmente compreso tra il 6,5% e il 7%. Nella divisione Automotive, il Gruppo ipotizza un rapporto di investimento tra il 13,5% e il 14,5% nel 2024 mentre il flusso di cassa netto del settore automobilistico nel 2024 è stimato a 2,5-4,5 miliardi di euro.
CEO Volkswagen: controparti cinesi aperte a dialogo
Da inizio luglio in Europa sono attivi, per ora in via provvisoria, dazi fino al 37,6% sulle importazioni di veicoli elettrici prodotti in Cina. Alla luce del fatto che nel 2023 un terzo delle vendite delle auto “made in Germany” è stato effettuato in Cina, la notizia non è stata accolta con favore dai produttori tedeschi, a rischio ritorsioni. Secondo le stime elaborate dalla VDA, l’Associazione automobilistica tedesca, nel 2023 il valore delle esportazioni di auto dalla Germania alla Cina è stato oltre il triplo rispetto alle importazioni mentre nel caso dei componenti il dato è stato 4 volte maggiore.
Nel corso dell’incontro con la stampa che fa da corollario all’approvazione dei conti, il CEO ha proposto sistemi tariffari tra Europa e Cina che premino coloro che investono nella produzione automobilistica nazionale, aggiungendo che i rappresentanti cinesi sono favorevoli a trattare.
"Quando investono in Europa e collaborano con i Paesi europei, questo è positivo e va tenuto in considerazione... Quando investiamo in Cina, vogliamo beneficiare dello stesso accordo".