Eli Lilly sferra un colpo importante nel mercato dei farmaci anti-obesità con un balzo delle vendite trimestrali del Zepbound. Il dato ha un grande significato dopo il calo sorprendente evidenziato dal Wegovy di
Novo Nordisk. I risultati brillanti del secondo trimestre 2024 della Big Pharma americana hanno spinto la società ad
alzare la guidance sull'intero anno, facendo volare le azioni a Wall Street. Prima del suono della campanella di apertura, il
titolo Eli Lilly guadagna circa 12 punti percentuali.
"Mounjaro, Zepbound e Verzenio hanno guidato la nostra forte performance finanziaria nel secondo trimestre", ha affermato il presidente e Amministratore delegato dell'azienda, David A. Ricks.
"Abbiamo portato avanti il nostro programma di espansione produttiva ed è entusiasmante vedere la crescita in tutto il mondo dei nostri farmaci contro il cancro, i disturbi neurologici e le malattie autoimmuni. Abbiamo recentemente ricevuto anche l'approvazione di Kisunla per aiutare le persone affette da malattia di Alzheimer, un momento atteso da decenni. La performance di Lilly e i progressi nell’Alzheimer, nei disordini metabolici e in molte altre malattie gravi evidenziano la tenacia, concentrazione e capacità dei nostri scienziati, medici, ingegneri, team dei clienti e collaboratori".
Eli Lilly: ecco i risultati della trimestrale
Nel secondo trimestre 2024, Eli Lilly ha venduto farmaci per complessivi 11,30 miliardi di dollari, +36% rispetto agli 8,31 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2023 e oltre i 9,92 miliardi previsti dagli analisti. In particolare spiccano le vendite del Zepbound, che per la prima volta hanno superato la soglia di 1 miliardo di dollari attestandosi a 1,2 miliardi di dollari. Il consensus si attendeva entrate per soli 819 milioni di dollari. Il farmaco per il diabete Mounjaro ha prodotto introiti per 3,09 miliardi di dollari, a fronte dei 980 milioni di dollari nel secondo quarto del 2023 e dei 2,49 miliardi stimati dagli analisti. L'altro prodotto di punta, Verzenio, ha registrato un balzo del 44% nello stesso periodo a 1,33 miliardi di dollari.
Il reddito netto dell'azienda è aumentato del 68%, passando dagli 1,76 miliardi del trimestre di giugno dell'anno scorso a 2,97 miliardi di dollari. In versione rettificata, l'utile per azione si è attestato a 3,92 dollari, molto oltre i 2,60 dollari attesi dagli analisti.
La guidance
Forte dei risultati del secondo trimestre, Eli Lilly ha alzato le prospettive per l'intero anno aumentando le proiezioni dei ricavi di 3 miliardi di dollari. Ora le entrate sono previste tra 45,4 e 46,6 miliardi di dollari dal precedente intervallo 42,4-46,6.
Il margine operativo è invece atteso al 36-38% reported o 37-39% non-GAAP in confronto alla proiezione passata rispettivamente di 32-34% e 33-35%. Per quanto riguarda l'utile per azione, l'azienda stima un EPS reported compreso nella fascia 15,10-15,60 miliardi di dollari (13,05-13,55 precedenti) ed EPS non-GAAP a 16,10-16,60 miliardi di dollari (13,50-14 precedenti).