Dai massimi del mese scorso a 188,75 dollari,
le azioni Arm Holdings hanno perso circa il 40% del loro valore. Le quotazioni attuali si attestano ad oltre il doppio rispetto al prezzo
IPO di 51 dollari di settembre 2023, ma gli investitori negli ultimi tempi hanno accusato il colpo, soprattutto quelli entrati a mercato troppo tardi per paura di perdere il rally.
Il progettista britannico di chip ha capitalizzato il boom dell'intelligenza artificiale, legata a doppio filo alla produzione di semiconduttori di fascia alta. Tuttavia, come altre aziende del settore, recentemente ha risentito del raffreddamento intorno alla nuova tecnologia sui timori che essa non possa essere benefica per i conti aziendali. Ma Arm è stata sotto pressione anche per via delle tensioni a livello geopolitico nel settore dei chip, con nuovi provvedimenti restrittivi previsti dal governo USA nei confronti delle società che esportano in Cina.
Arm Holdings: Bernstein alza l'obiettivo di prezzo delle azioni
La forte correzione registrata dalle azioni Arm Holdings può essere un'opportunità di acquisto: a dirlo sono gli analisti di Bernstein, che hanno alzato il loro obiettivo di prezzo sul titolo da 92 a 100 dollari. A giudizio della banca privata tedesca, tra i fattori di rivalutazione delle azioni ci sono l'espansione del mobile e del cloud computing.
Gli esperti ritengono che entro la fine dell'anno fiscale 2025 le applicazioni mobili si attesteranno al 40% delle entrate da royalty attraverso l'architettura v9 di Arm, che può fruttare fino al doppio rispetto all'architettura v8 per via di un'impennata della domanda. "Con la riduzione del prezzo delle azioni di Arm di circa il 40% in un mese e la maggiore certezza della crescita delle royalties del settore mobile, vediamo la necessità di riconsiderare la nostra valutazione del valore di mercato", riporta lo studio di Bernstein.
Attualmente Arm è società leader in varie applicazioni e in particolare la sua tecnologia è utilizzata nel 99% dei processori di applicazioni mobili. Già questo fornisce quasi la metà delle sue entrate da royalty. Bernstein prevede che le royalty saliranno a circa l'80% del fatturato, dal 50-60% attuale.
Quali rischi?
L'intelligenza artificiale è stata uno dei principali catalizzatori del grande rally della tecnologia nell'ultimo anno e mezzo, ma anche tra gli artefici del crollo più recente. Il sentiment degli investitori in particolare si è inasprito dopo le trimestrali di Alphabet e Microsoft che hanno riportato ritorni dall'AI (Artificial Intelligence) in termini di utili e ricavi inferiori alle aspettative.
Tuttavia, Bernstein ritiene che mettersi contro la nuova tecnologia in questo momento sia rischioso. Tra i potenziali rischi dell'investimento in Arm, la banca invece ha evidenziato la concorrenza a lungo termine dell'architettura per i chip RISC-V (Reduced Instruction Set Computer) alternativa a v9. Alla fine però tali rischi sono compensati dall'espansione dei settori del mobile e del cloud nell'ambito della valutazione di mercato di Arm. "Con il recente calo del prezzo delle azioni, vediamo ora un equilibrio più equo tra potenziali guadagni e rischi e abbiamo aggiornato il titolo a market-perform", hanno scritto gli analisti.