"Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione". Spesso utilizzata per giustificare il trasformismo politico, la celeberrima frase del poeta e critico statunitense James Russell Lowell ha evidentemente ispirato Elon Musk in tema di idrogeno.
Dopo aver definito questi sistemi "stupidi", criticando le sfide di stoccaggio e le perdite di energia subite nei processi di produzione, compressione e trasporto, il Ceo di Tesla ha fatto sapere che la casa automobilistica di Austin, in Texas, sta lavorando a un modello di celle a combustibile a idrogeno chiamato Model H.
Perché Tesla intende puntare sull’idrogeno
La mossa di Tesla di iniziare a sviluppare sistemi a idrogeno riflette la natura dinamica dell'industria dei carburanti puliti, in particolare nel settore dei trasporti. I produttori devono essere strategici nel fornire ciò che il mercato richiede e, di conseguenza, le case automobilistiche che si occupano di nuova mobilità presentano un’offerta spesso caratterizzata da motorizzazioni differenti (la gamma della cinese BYD prevede modelli che uniscono idrogeno ed elettrico).
Memori del giudizio tranchant di Musk, in pochi hanno creduto inizialmente alle voci relative allo sbarco di Tesla nel mondo dell’idrogeno, una motorizzazione definita “senza senso” ed “inefficiente”. Ma, come detto, cambiare idea è lecito, e spesso profittevole. A quanto si sa, Tesla Model H debutterà negli showroom nel 2026.
Vantaggi dei sistemi a celle a combustibile a idrogeno
Le celle a combustibile a idrogeno funzionano convertendo l'idrogeno in elettricità e gli unici sottoprodotti emessi sono acqua e aria calda. Tra le caratteristiche delle celle a combustibile a idrogeno che le rendono attraenti per gli investitori e adatte allo sviluppo di alternative ai combustibili fossili troviamo:
- Zero emissioni di carbonio: gli unici sottoprodotti delle celle a combustibile a idrogeno sono vapore acqueo e aria calda.
- Efficienza: le celle a combustibile hanno un'efficienza di circa il 60% nella conversione dell'energia chimica in elettricità, il che è più efficiente della benzina o della combustione del carbone.
- Densità energetica elevata: l'idrogeno ha un'alta densità energetica per unità di massa, il che significa che può immagazzinare una grande quantità di energia in un volume relativamente piccolo. Questo lo rende particolarmente adatto per applicazioni mobili come veicoli elettrici a celle a combustibile.
- Modularità: Le celle a combustibile sono altamente modulari e possono essere scalate per soddisfare una vasta gamma di esigenze energetiche, dalle piccole applicazioni portatili fino a grandi impianti di generazione di energia.
- Silenziosità: Le celle a combustibile operano in modo silenzioso, senza le vibrazioni e il rumore associati ai motori a combustione interna. Questo le rende ideali per applicazioni in ambienti sensibili al rumore, come ospedali e quartieri residenziali.
Esistono già delle Tesla ad idrogeno
Mentre gli ingegneri di Tesla stanno esaminando le modalità per mitigare le complicazioni dell'immagazzinamento dell'idrogeno e rendere questo motore più efficiente, il Gruppo Holthausen, un consorzio olandese specializzato in gas, ha modificato il sistema di propulsione della Tesla Model S per farlo funzionare a idrogeno.
Il progetto, chiamato Hesla, ha come obiettivo quello di aumentare l'autonomia dei veicoli elettrici: mentre la tradizionale Model S offre un'autonomia di 4-500 chilometri, con questo adattamento l'auto potrebbe percorrere fino a 1.000 chilometri con una singola carica.
Questa autonomia estesa è uno degli aspetti più promettenti dell'alimentazione a idrogeno, in quanto potrebbe rendere le auto elettriche più convenienti e attraenti per i viaggi a lunga distanza. Un freno è rappresentato dal prezzo: se per portarsi a casa una Model S negli Stati Uniti sono attualmente necessari quasi 70 mila dollari, una Hesla può arrivare a costarne circa 200.
Le azioni per investire sull’idrogeno a Wall Street
Ovviamente, visti gli stretti rapporti di Musk con la nuova amministrazione USA, si tratta di una notizia destinata a spingere l’intero settore. Attualmente la produzione di idrogeno negli Stati Uniti non è particolarmente sviluppata ma, probabilmente, la situazione potrebbe cambiare nei prossimi anni.
Diverse aziende stanno lavorando per sfruttare l'enorme promessa di questo carburante ed un massiccio intervento pubblico, nonostante Trump nel corso della campagna elettorale si sia detto contrario a questo tipo di alimentazione (qualcuno si stupirebbe se domani si definisse un convinto sostenitore dell’idrogeno?), potrebbe imprimere una svolta. Proviamo a vedere alcuni titoli quotati a Wall Street per investire sull’idrogeno.
Con sede ad Allentown, in Pennsylvania, Air Products and Chemicals è specializzata nella produzione di prodotti chimici e gassosi. Il titolo APD da inizio anno è salito di circa 20 punti percentuali e, secondo i calcoli della piattaforma Forecaster.biz, è sottovalutato di quasi 25 punti percentuali.
Il secondo titolo è Plug Power, che fornisce soluzioni end-to-end di idrogeno pulito e celle a combustibile a zero emissioni per applicazioni di supply chain e logistica, veicoli elettrici su strada, mercato dell'energia stazionaria e altri in Nord America e a livello internazionale. In rosso di quasi il 60% nel 2024, l’azione PLUG attualmente quota circa 1,8 dollari, contro i 4,87 del “fair value” di Forecaster.biz.
Chiudiamo questa breve carrellata con una società inglese di Woking, nella contea del Surrey. Linde si occupa di gas industriali e serve una serie di settori industriali, tra cui sanità, energia, industria manifatturiera, alimentare, carbonatazione delle bevande, fibre ottiche, siderurgia, aerospaziale, chimica e trattamento delle acque. Dopo il +8% da gennaio, Forecaster.biz calcola che il valore del titolo Linde sia sostanzialmente in linea con il fair value.
Su Borsa Italiana sono quotati diversi ETF a tema idrogeno.