Fino a poco tempo fa relegata alla fantascienza, l’idea di salire a bordo di un taxi senza conducente si sta rapidamente avvicinando alla realtà. Secondo le stime più recenti, entro il 2035 il costo di una corsa in robotaxi potrebbe scendere fino a 25 centesimi di dollaro per miglio, contro i 2 dollari richiesti oggi per un viaggio con un autista umano.
Questa rivoluzione non solo promette di rendere i trasporti più accessibili, ma anche di ridefinire l’intero settore della mobilità urbana. Proviamo a vedere alcune azioni su cui investire per ottenere un'esposizione a questo settore.
Le azioni per investire nella corsa ai robotaxi: Waymo è in prima fila
Anche se ancora giovane, il settore dei robotaxi ha già registrato fallimenti illustri: Apple ha abbandonato il suo ambizioso “Project Titan” dopo aver investito oltre 10 miliardi di dollari, mentre General Motors ha chiuso la sua divisione “Cruise” a seguito di un grave incidente e di pesanti sanzioni.
Oggi in prima linea troviamo Waymo, la divisione di Alphabet che ha già lanciato una flotta di SUV elettrici Jaguar I-PACE e Hyundai IONIQ 5 in diverse città della Silicon Valley. Waymo ha raggiunto il Livello 4 di autonomia, ovvero guida completamente autonoma in ambienti controllati, senza intervento umano, ma con limiti geografici e operativi.
Questo posiziona Waymo davanti a concorrenti come Zoox (di proprietà Amazon) e Tesla, entrambe impegnate in test su strada in California, ma ancora in attesa delle autorizzazioni per l’avvio commerciale.
Zoox: il punto di incontro tra robotaxi e corrieri
Acquisita da Amazon nel 2020 per circa 1,2 miliardi di dollari, Zoox è una startup californiana fondata nel 2014 specializzata nello sviluppo di robotaxi completamente autonomi. A differenza di altre aziende che adattano veicoli esistenti con sistemi di guida autonoma, Zoox ha progettato un veicolo da zero, immaginandolo fin dall'inizio come un’auto senza volante, pedali o conducente.
Il robotaxi di Zoox è un veicolo completamente elettrico, compatto e simmetrico, in grado di muoversi in entrambe le direzioni senza bisogno di fare inversione. Può trasportare quattro passeggeri seduti faccia a faccia, un design pensato per massimizzare lo spazio e favorire l’interazione. La velocità massima è di circa 120 km/h, mentre l’autonomia supera i 16 ore di utilizzo continuo grazie a batterie di lunga durata.
Nel 2023, Zoox ha ottenuto l’autorizzazione dalla California per effettuare test su strada con passeggeri a bordo nei suoi veicoli autonomi. Le sperimentazioni si sono svolte principalmente a Foster City, vicino alla sede principale dell’azienda, e si sono poi estese ad altre aree della Silicon Valley.
La visione di Amazon per Zoox va oltre il semplice trasporto passeggeri: si ipotizza un futuro in cui la tecnologia di Zoox possa essere utilizzata anche per la logistica urbana, con veicoli autonomi per le consegne dell’ultimo miglio.
Tesla: tra ambizione e realtà
Elon Musk ha più volte promesso l’arrivo imminente dei robotaxi. Dopo anni di rinvii, l’azienda ha presentato il prototipo Cybercab e si prepara a lanciare una flotta di Model Y e Model 3 completamente autonome ad Austin, in Texas, dove la normativa è più permissiva.
Il CEO di Tesla ha fatto sapere di essere fiducioso di poter estendere il servizio a molte altre città americane entro l’anno, con l’obiettivo di coprire l’intero territorio nazionale nel 2026. Il sogno di una “Tesla Network”, in cui i proprietari possano mettere a reddito le proprie auto autonome, sembra sempre più vicino.
Uber e la strategia delle alleanze
Se il futuro della mobilità sarà davvero dominato dai robotaxi, la facilità di accesso al servizio sarà cruciale. Uber ha già integrato i robotaxi Waymo nella propria app ad Austin e punta a espandere la collaborazione ad Atlanta.
Il CEO Dara Khosrowshahi ha espresso interesse per una partnership con Tesla, ma per ora Musk preferisce procedere in autonomia. Gli analisti ritengono comunque che la strategia di Uber, basata su alleanze con diversi attori del settore, sia solida e destinata a rafforzarsi nel tempo.
La sfida che arriva dalla Cina: Baidu e Pony AI
Se le aziende statunitensi dominano le cronache, i concorrenti cinesi non sono da meno. Baidu, col suo servizio Apollo Go, ha già superato le 9 milioni di corse e punta a espandersi a livello globale, adottando un modello “asset-light” basato su partnership con operatori locali.
Pony AI, quotata in borsa da pochi mesi, mira a decuplicare la propria flotta entro tre anni e a raggiungere la redditività entro il 2029. Per ora, la società si concentra sul mercato cinese, dopo alcune difficoltà incontrate nei test negli Stati Uniti.
I fornitori di tecnologia: Luminar e Mobileye
Oltre ai produttori di veicoli e ai gestori di flotte, per investire nei robotaxi è possibile anche puntare sulle società fornitrici di tecnologie per la guida autonoma. Il mercato globale dei sensori per la guida autonoma potrebbe quadruplicare entro il 2030, trainato da aziende come Luminar e Mobileye.
Luminar, specializzata in sistemi LiDAR (Light Detection and Ranging), ha recentemente siglato un accordo con Volvo per equipaggiare i nuovi modelli con la propria tecnologia, mentre Mobileye, nata da uno spin-off di Intel, ha scelto di abbandonare il LiDAR per concentrarsi su altre soluzioni di visione artificiale.
Outlook per il settore
La strada verso la diffusione di massa dei robotaxi non è priva di ostacoli: le sfide regolatorie, i costi di investimento e la necessità di garantire la sicurezza restano temi centrali. Tuttavia, la convergenza tra produttori di auto, piattaforme di ride-hailing e sviluppatori di tecnologie autonome sembra la chiave per superare queste barriere.
Chi saprà stringere le giuste alleanze e innovare con rapidità potrà conquistare una posizione di leadership in un mercato destinato a rivoluzionare la mobilità urbana nei prossimi decenni.
|
Zoox (Amazon) |
Waymo (Alphabet) |
Tesla |
Uber |
Baidu Apollo Go |
Pony.ai |
Tipo di veicolo |
Progettato da zero |
Chrysler, Jaguar adattati |
Tesla Model 3/Y/S/X |
Flotta a guida umana |
Hongqi EV, altri modelli cinesi |
Hyundai, Toyota, Lexus adattati |
Guida umana possibile? |
No |
Sì |
Sì |
Sì |
Sì |
Sì |
Autonomia elettrica |
~16+ ore di utilizzo |
~400 km |
~400-600 km |
N/D |
~400 km |
~400 km |
Livello di autonomia |
Livello 4 |
Livello 4 |
Livello 2 (FSD promesso L4/L5) |
Nessuno (guida umana) |
Livello 4 |
Livello 4 |
Capienza passeggeri |
4 (face to face) |
4-5 |
4-7 |
4-6 |
4-5 |
4-5 |
Design senza volante? |
✅ |
❌ |
❌ |
❌ |
✅ (in sviluppo) |
❌ |
Area test principale |
California, Las Vegas |
Arizona, California |
Tutto il mondo (strade pubbliche) |
Flotte Uber globali |
Cina (Pechino, Wuhan, Shenzhen) |
Cina, California |
Test con passeggeri |
Sì |
Sì (servizio attivo) |
No (con FSD supervisionato) |
Sì (con autisti) |
Sì (servizio attivo) |
Sì (servizio pilota) |
Lancio commerciale |
In attesa |
Attivo (Waymo One) |
Promesso ma non attivo |
Nessun robotaxi (solo ride-hailing) |
Attivo in alcune città cinesi |
Pilota attivo, espansione prevista |
Proprietà |
Amazon |
Alphabet (Google) |
Tesla Inc. |
Uber Technologies |
Baidu |
Pony.ai (investitori cinesi e Toyota) |
Focus principale |
Robotaxi, logistica futura |
Robotaxi |
Veicoli privati con FSD |
Mobilità con driver |
Robotaxi pubblico in Cina |
Robotaxi in Cina e USA |