L’era dei robot umanoidi non è più confinata alla fantascienza. Secondo un nuovo report di Morgan Stanley, questa tecnologia è sulla soglia di una rivoluzione industriale destinata a trasformare l’economia globale. Il colosso bancario prevede che entro il 2050 il mercato dei robot umanoidi, che per MS rappresentano l'incarnazione fisica dell'Intelligenza Artificiale (AI), possa generare ricavi per 4.700 miliardi di dollari, il doppio del fatturato combinato dei 20 principali costruttori automobilistici.
Una cifra impressionante, che non solo ridisegna la mappa delle industrie del futuro, ma ridefinisce anche le priorità d’investimento per governi, aziende e investitori. Mentre il mercato automobilistico potrebbe subire una contrazione nei prossimi decenni, l’adozione dei robot umanoidi è attesa in accelerazione, con circa 1 miliardo di unità globali entro il 2050.
Secondo Adam Jonas e Sheng Zhong, analisti di Morgan Stanley, “il settore dei robot umanoidi si sta evolvendo rapidamente grazie al supporto congiunto di imprese, investitori e governi”. In questo scenario, le aziende capaci di offrire soluzioni integrate – ossia che controllano sia l’“intelligenza” che il “corpo” dei robot – saranno le più avvantaggiate in termini di valore generato.
Robot Umanoidi: il database “Humanoid 100”
Morgan Stanley ha sviluppato un database chiamato “Humanoid 100” che raccoglie i principali attori della filiera globale dei robot umanoidi. Si va da chi sviluppa software di visione e simulazione, semiconduttori, sensori e attuatori, fino alle aziende che assemblano robot completi.
Attualmente, il 52% delle aziende nella lista è attivamente coinvolto con gli umanoidi, mentre il restante 48% è costituito da concorrenti stretti o da aziende con un "potenziale materiale di coinvolgimento". Questo paniere ha registrato una crescita del 4,5% da inizio anno, sovraperformando nettamente l’indice S&P 500 (-4,7%).

Le aziende nella "Humanoid 100" sono categorizzate in base alle componenti anatomiche del robot:
- Brain (Cervello): riguarda i semiconduttori e il software che permettono l'intelligenza e l'autonomia del robot. Elementi chiave includono modelli GenAI fondamentali, software per l'analisi dati e la simulazione/visione, oltre a vari tipi di semiconduttori. L'AI, inclusi i modelli multimodali, è fondamentale per l'apprendimento dei robot tramite linguaggio naturale, imitazione e simulazione. Esempi di aziende in questa categoria sono Microsoft, Alphabet, Meta, Baidu, Intel, TSMC, Dassault Systemes, Hexagon e Nvidia.
Quest'ultima a marzo ha presentato la piattaforma Isaac GR00T N1, un sistema flessibile e personalizzabile che consente ai robot di interpretare comandi, simulare riflessi umani e compiere azioni complesse come afferrare e spostare oggetti. Il progetto GR00T è nato nel 2023 come modello generalista per robotica intelligente.
- Body (Corpo): comprende i componenti industriali che consentono il movimento, la percezione e la struttura fisica. Le parti essenziali sono sensori (telecamere, lidar, forza, coppia, ecc.), attuatori (che convertono energia elettrica in movimento e sono composti da motori, riduttori, cuscinetti, viti, encoder), batterie, cablaggi e la struttura stessa. Aziende di automazione diversificata come Siemens e Honeywell sono incluse in questa categoria.
- Integrators (Integratori): sono le aziende che sviluppano e assemblano i robot umanoidi completi. Molte provengono dai settori automobilistico o della robotica. Tra queste figurano Tesla, XPENG, Hyundai, Toyota, BYD, UBTech e Midea.
Robot Umanoidi: Pechino è in pole position
A guidare questa impennata sono soprattutto le aziende cinesi, che beneficiano di un ecosistema favorevole, forte sostegno governativo e una domanda crescente dai settori manifatturieri tradizionali, come l’automotive e l’aerospaziale. Non a caso, sette delle dieci aziende migliori del paniere “Humanoid 100” hanno sede in Cina, molte delle quali specializzate nella componentistica, vero cuore tecnologico dei nuovi umanoidi.
Secondo la Federazione Internazionale di Robotica, la Cina è sia il primo produttore di automobili che il principale mercato mondiale per la robotica. In questo contesto, il divario crescente del costo del lavoro rispetto a Paesi come gli Stati Uniti rende l’automazione sempre più necessaria.
Se la Cina guida oggi la crescita, gli Stati Uniti sono destinati a diventare protagonisti nel medio-lungo termine. Morgan Stanley prevede un’esplosione dell’adozione dei robot umanoidi tra la seconda metà degli anni Trenta e gli anni Quaranta. Solo nel 2040, il mercato americano potrebbe generare ricavi per circa 240 miliardi di dollari, salendo a 1.000 miliardi entro il 2050.
A fare la parte del leone saranno le aziende tecnologiche americane, già oggi fortemente coinvolte nello sviluppo dell’ “intelligenza” degli umanoidi, ovvero i modelli fondamentali di ragionamento e abilità operativa.