Intesa Sanpaolo ha da poco comunicato i risultati relativi all'esercizio 2023 che si è chiuso con un’ultima riga di conto economico di 7,72 miliardi di euro, in rialzo di oltre 76 punti percentuali rispetto ai 4,39 miliardi di un anno fa. Dopo la pubblicazione dei risultati le azioni Intesa Sanpaolo salgono dello 0,86% a 2,89 euro.
Sommario
Intesa Sanpaolo: i risultati del 2023
Intesa Sanpaolo: i conti del quarto trimestre 2023
Dividendi e Buyback
La guidance di Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo: i risultati del 2023
Grazie ad un contesto di tassi crescenti, l’esercizio 2023 di Intesa Sanpaolo è stato caratterizzato da interessi netti per 14,6 miliardi di euro, +54,2% rispetto ai 9.500 milioni del 2022. In riduzione invece le commissioni nette, scese del 4% a 8,5 miliardi. Lieve contrazione anche per il risultato dell’attività assicurativa, passato da 1.675 a 1.666 milioni di euro.
I proventi operativi netti della banca guidata dal Ceo Carlo Messina sono pari a 25,1 miliardi, +17,2% dai 21,4 miliardi del 2022 mentre i costi operativi hanno evidenziato un aumento del 3,6% a 11,3 miliardi. Di conseguenza, il risultato della gestione operativa ammonta a 13,8 miliardi, +31,4% dai 10,5 miliardi del 2022.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1,53 miliardi (comprendenti 148 milioni per favorire il de-risking e 206 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina), contro i 3,11 miliardi dell’esercizio precedente (che includevano 1,3 miliardi per l’esposizione a Russia e Ucraina, circa 1,2 miliardi per overlay e per favorire il de-risking e circa 0,7 miliardi di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 570 milioni di euro (comprendenti 114 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 270 milioni del 2022 (che includevano 80 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina).
Lo stock di crediti deteriorati a fine dicembre 2023 diminuisce del 9,7% rispetto a 12 mesi prima al netto delle rettifiche di valore e del 7% al lordo; l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’1,2% al netto delle rettifiche di valore e al 2,3% al lordo. I crediti deteriorati presentano un livello di copertura al 49,8%, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 72,4%. A fine 2023, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,7%.
Intesa Sanpaolo: i conti del quarto trimestre 2023
Per quanto riguarda il quarto trimestre 2023, Intesa Sanpaolo ha totalizzato interessi netti per 3,99 miliardi, +4,8% sul Q3 e +30,4% rispetto a 12 mesi prima, e commissioni nette per 2,11 miliardi, +0,7% t/t e -5% a/a. Segno meno anche per il risultato dell’attività assicurativa, passata dai 419 milioni del Q3 a 391 milioni di euro (395 milioni nel quarto trimestre 2022).
I proventi operativi netti sono pari a 6,37 miliardi, +0,1% rispetto ai 6,37 del terzo trimestre 2023 e +12,5% sui 5,67 miliardi del quarto trimestre 2022. Rispetto al Q3, i costi operativi sono saliti del 30,9% a 3,47 miliardi a seguito di un aumento del 35,5% per le spese del personale e del 29,2% per le spese amministrative. Il risultato netto consolidato è pari a 1,6 miliardi di euro, in riduzione rispetto agli 1,9 miliardi del terzo trimestre ed in aumento nel confronto con gli 1,08 miliardi di Q4 2022.
Dividendi e Buyback
Per quanto concerne i ritorni per gli azionisti, è stata proposta all’Assemblea la distribuzione di dividendi complessivi per 5,4 miliardi di euro di cui 2,6 miliardi di acconto dividendi 2023 (14,4 centesimi per azione pagato a novembre 2023) e proposta di 2,8 miliardi di saldo dividendi 2023 (15,2 centesimi da pagare a maggio 2024).
Inoltre, la società è intenzionata ad eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 Ratio da avviare a giugno 2024 subordinatamente all’approvazione della BCE e dell’Assemblea.
La guidance di Intesa Sanpaolo
L’attuazione del piano di impresa 2022-2025, riporta la nota della prima banca italiana, “procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi”.
Per l’anno corrente, l’istituto prevede “una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento degli interessi netti e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory”.
I costi operativi sono visti stabili “nonostante gli investimenti in tecnologia, soprattutto a seguito di minori spese per il personale”, il costo del rischio è stimato basso grazie “allo status di Banca a zero NPL e dall’elevata qualità del portafoglio crediti” ed i tributi sono attesi in riduzione “non essendoci più contribuzione al fondo di risoluzione”.
Per quanto riguarda la distribuzione di valore, il payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023, il già citato buyback e “l’eventuale ulteriore distribuzione per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno”.