Con Mediobanca nel ruolo di intermediario, il fondo FSI Holding di Maurizio Tamagnini, attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding (il trasferimento di un consistente pacchetto di azioni), ha acquistato 24.979.358 azioni ordinarie di Anima Holding, pari a circa il 7,2% del capitale sociale.
Il corrispettivo per l’acquisto delle azioni è stato fissato a 4,35 euro, pari a 108,7 milioni complessivi. Con le azioni ANIM che ieri hanno chiuso a 4,046 euro, il prezzo pattuito incorpora un premio di circa 7,5 punti percentuali. A due ore dall’avvio delle contrattazioni, il titolo sul FTSE Mib quota in rialzo del 6,08% a 4,292 euro.
Anima-FSI: dettagli e motivazioni dell’operazione
Comunicata nella serata di ieri, l’operazione prevedeva una forbice di acquisto compresa tra il 7 ed il 9% del capitale della società.
FSI ha subito precisato che non intende promuovere un’Offerta di acquisto ( OPA: cosa è e come funziona l'Offerta Pubblica di Acquisto) nei prossimi 12 mesi.
Con questo acquisto il fondo di Tamagnini entra tra i soci di riferimento di Anima accanto al Banco BPM (20,6%), a Poste Italiane (11%) ed ai francesi di Amundi (5,1%). La mossa di FSI sembrerebbe orientata a creare un blocco con Poste per contrastare le velleità di controllo da parte dei francesi (il Credit Agricole, che detiene il 69% di Amundi, è primo azionista del Banco con il 9,18%). In vista del rinnovo del board, la presentazione delle liste è attesa per il 24 febbraio, FSI dovrebbe ottenere un posto in Consiglio.
Oltre ad essere il primo azionista, il Banco BPM è anche tra i maggiori clienti di Anima, così come l’altro grande istituto che nella seconda metà dell’anno potrebbe ridisegnare il comparto bancario italiano, Banca MPS.
Azimut: Timone Fiduciaria ha collocato lo 0,9%
Ma non solo Anima: gran protagonista di giornata, ma questa volta il titolo gira in rosso, sono anche le azioni Azimut: Timone Fiduciaria, che riunisce gli azionisti aderenti al patto di sindacato su Azimut Holding, ha venduto di 1,276 milioni di azioni ad investitori istituzionali, pari a circa lo 0,9% del capitale sociale.
Questa operazione, condotta tramite bookbuilding accelerato, è stata realizzata a 22,35 euro per azione, il 3,5% in meno rispetto alla chiusura di ieri: oggi AZMT perde il 2,76% a 22,53 euro. Gli acquirenti, secondo quando si apprende dalle sale operative, sarebbero alcune grandi banche italiane.
Timone Fiduciaria ha concordato un periodo di lock-up con scadenza 180 giorni dopo il closing e Intermonte ha agito come global coordinator e sole bookrunner.
La vendita di azioni è finalizzata al rimborso del finanziamento contratto da Timone per l’acquisto, a marzo 2022, di 3,5 milioni di azioni Azimut. "Timone Fiduciaria ha concluso la vendita del solo quantitativo di azioni sufficiente ad assicurare il rimborso del finanziamento erogato a supporto dell'operazione (oltre agli oneri fiscali ed ai costi connessi all'operazione)".
La restante parte delle azioni continua a essere soggetta ai vincoli di voto e di blocco previsti dal Patto. A seguito dell'operazione, Timone Fiduciaria detiene, per conto degli aderenti al Patto di Sindacato Azimut Holding spa, 30.431.480 azioni Azimut Holding, pari al 21,2% del capitale sociale.