Wall Street ha perso lo smalto di qualche settimana fa. Gli investitori aspettavano con trepidazione i dati sull'inflazione americana per il mese di gennaio rilasciati ieri e nel complesso vi è stata un po' di delusione. L'indice dei prezzi al consumo è sceso ancora, dal 6,5% al 6,4% su base annuale, ma gli analisti si aspettavano un calo fino al 6,2%. L'IPC mensile invece è stato perfettamente in linea con le attese del consensus allo 0,5%.
Questi dati dicono in definitiva che
la strada per riportare il carovita verso gli obiettivi del 2% della Federal Reserve è ancora lunga, come del resto hanno continuato ad avvertire quest'anno i funzionari della Banca Centrale americana. Fino a poco tempo fa gli investitori continuavano a comprare, inflessibili di fronte a un monito della Fed che probabilmente consideravano poco più che un bluff. Ora, forse, avranno preso coscienza e le quotazioni alla Borsa americana si stanno adeguando.
Wall Street: lontani dalle azioni USA
Un richiamo alla prudenza è stato fatto anche dal numero uno degli strategist di JP Morgan, Marko Kolanovic, che ha affermato la necessità di smettere di acquistare le azioni statunitensi. "Gli investitori sopravvalutano le buone notizie sull'inflazione e rimangono compiacenti dei rischi", ha scritto. A suo giudizio, risulterà improbabile che il rally azionario ottenga la conferma fondamentale per la prossima tappa al rialzo. "Una volta recuperato il posizionamento, a nostro avviso è probabile che il primo trimestre segnerà il punto più alto del mercato. Riteniamo che si dovrebbero utilizzare i guadagni da inizio anno per tagliare le allocazioni azionarie e ridurre il beta del portafoglio", ha scritto Kolanovic insieme al suo team in JP Morgan.
La banca d'affari americana sostiene che a incidere negativamente sul rally saranno i dati economici più deboli, così come gli utili più bassi previsti nella stagione delle trimestrali. "I recenti afflussi di azioni stanno probabilmente perdendo slancio, mentre lo stato di sovrafinanziamento delle pensioni quest'anno potrebbe portare ad un aumento della loro riallocazione dalle azioni alle obbligazioni".
JP Morgan: ecco dove investire
Se gli operatori devono abbandonare l'azionario USA, allora dove dovrebbero investire? Secondo JP Morgan una valida alternativa riguarda le azioni europee, giapponesi e cinesi. In particolare, la riapertura della Cina dopo i blocchi attuati lo scorso anno rappresenta un elemento favorevole. Nell'ultimo sondaggio tra i gestori di fondi di Bank of America, è emerso che le posizioni azionarie cinesi rialziste legate proprio alla riapertura sono le più ricercate in questo momento. In definitiva, per gli esperti di JP Morgan, le azioni di Europa e Asia "offrono un migliore rendimento in rapporto al rischio rispetto alle azioni statunitensi".