Alibaba fa un passo ulteriore nei suoi sforzi per migliorare i servizi di intelligenza artificiale e rivede la sua principale app. Secondo i ben informati, il gigante tecnologico cinese aggiornerà le app Tongyi esistenti su iOS e Android, rinominandole Qwen, dal noto modello AI (Artificial Intelligence) dell’azienda. A partire da questo, aggiungerà funzionalità legate alla nuova tecnologia anche alle sue piattaforme di shopping online nei prossimi mesi.
In pratica, l’idea è quella di semplificare l’aspetto dell’app consumer Tongyi e di Qwen Chat, collocandole entrambe sotto il marchio Qwen, che diventerà così la piattaforma di riferimento. Quest’ultima rimarrà gratuita per il momento, ma non si esclude che in futuro venga introdotto un servizio a pagamento, una volta costruita una solida base di utenti.
Creare uno sportello unico per gli utenti darebbe maggiore visibilità al marchio, oltre a porre le basi per nuove fonti di ricavo. Stando a quanto riferito dai ben informati, l’obiettivo finale di Alibaba è rendere Qwen un agente di intelligenza artificiale pienamente funzionante sia in Cina che negli Stati Uniti, con un’espansione globale pianificata attraverso una versione internazionale.
Alibaba: cosa significa l’ultima mossa sull’AI
Negli ultimi mesi, Alibaba ha impiegato oltre cento sviluppatori per attuare il restyling del comparto dedicato all’intelligenza artificiale, sulla base di un piano anticipato a settembre dall’amministratore delegato Eddie Wu.
Con il rinnovamento di Qwen, il colosso con sede a Hangzhou segna una delle più grandi mosse compiute finora per ottenere ritorni economici dai servizi offerti ai consumatori. L’azienda ha cercato di tenere il passo dei rivali, proponendo modelli sempre più avanzati con l’obiettivo di raggiungere - e possibilmente superare - i leader del settore come OpenAI e DeepSeek.
Tuttavia, Qwen resta ancora indietro anche sul mercato interno, rispetto ai competitor Doubao di ByteDance e Yuanbao di Tencent, in termini di popolarità tra gli utenti. Offrendo la possibilità di fare shopping integrando le nuove funzionalità AI, Alibaba punta a dare al proprio modello un vantaggio competitivo, sfruttando la tradizionale forza dell’e-commerce per attrarre più persone.
Nel corso dell’anno, l’azienda ha anche cercato di portare le proprie capacità di intelligenza artificiale direttamente ai consumatori, rinnovando l’app di ricerca Quark. I risultati degli sforzi finora compiuti si sono riflessi nei bilanci: la società ha infatti registrato una crescita a tre cifre nell’ultimo trimestre per quanto riguarda i prodotti legati all’AI.
Un’arena sempre più competitiva
Da Huawei Technologies Co. a Tencent, le principali aziende tecnologiche cinesi stanno investendo somme senza precedenti nell’intelligenza artificiale, seguendo la stessa direzione delle controparti americane - da OpenAI a Meta Platforms - in un’arena sempre più competitiva.
Delle ultime ore è anche la notizia che Baidu ha rilasciato l’ultima iterazione dei suoi modelli AI di punta. Alla conferenza Baidu World 2025, la più grande vetrina tecnologica annuale dell’azienda, è stato presentato Ernie 5.0, descritto come un modello “nativamente omnimodale, in grado di comprendere i comandi dell’utente in vari formati multimediali”, come ha affermato il fondatore di Baidu, Robin Li.
Nei benchmark mostrati durante l’evento, Ernie 5.0 ha gareggiato con rivali come i modelli DeepSeek, Gemini di Google e GPT-5 di OpenAI nei test di comprensione del linguaggio, dell’audio e della visione. L’AI di Baidu raramente ha ottenuto il punteggio più alto, ma l’azienda ha voluto dimostrare di essere in grado di tenere il passo con i leader globali.
Li ha inoltre affrontato il tema della sostenibilità e della salute dell’ecosistema dell’intelligenza artificiale. “Non importa quanti soldi guadagnino i produttori di chip; i modelli costruiti sopra di essi dovrebbero generare dieci volte il valore, e le applicazioni sviluppate dovrebbero crearne cento volte tanto. Solo così possiamo ottenere un ecosistema industriale sano”, ha dichiarato.