Bitcoin e oro in rialzo in avvio di settimana a 17.300 dollari ed a 1.813 dollari l'oncia in attesa di un incremento dei tassi più contenuto da parte della
Federal Reserve nella riunione di questo mese. Tassi meno elevati da un lato aumentano la propensione verso attività più rischiose come il Bitcoin, dall'altro abbassano il costo opportunità di detenere un bene non redditizio come l'oro.
I due assets sono stati a lungo antagonisti, visto che secondo una parte degli operatori la principale criptovaluta avrebbe potuto insidiare fino addirittura a sostituire l'oro nella veste di bene rifugio durante le fasi di mercato turbolente e nel ruolo di scudo contro l'inflazione.
Quanto accaduto quest'anno ha smentito clamorosamente tale teoria, poiché il prezzo di Bitcoin è affondato in un contesto di alta inflazione e di grande tumulto dei mercati. Al momento, gli investitori valutano il Bitcoin uno strumento d'investimento estremamente rischioso, vista anche l'alta correlazione che ha mantenuto con le azioni per tutto il 2022.
Standard Chartered: giù Bitcoin e su oro
Con l'avvicinarsi del 2023, gli operatori si chiedono se le vendite della maggiore criptovaluta continueranno o ci sarà un risveglio delle quotazioni al punto da innescare un nuovo rally come quello che si è visto dopo la disfatta del 2018? E l'oro, continuerà a essere comprato ora che l'inflazione sembra abbia raggiunto il picco e le Banche centrali si preparano ad ammorbidire la loro politica monetaria?
Un'analisi interessante arriva dalla società finanziaria londinese Standard Chartered, secondo cui il Bitcoin potrebbe scendere fino a 5.000 dollari e l'oro spingersi a 2.250 dollari.
Il Global Head of Research della banca, Eric Robertsen, in una nota ha sottolineato che "più fallimenti crittografici e un crollo della fiducia degli investitori negli asset digitali" potrebbero adombrare
scenari che sono materialmente al di fuori dell'attuale consenso del mercato. Gli investitori sono ancora provati dal fallimento dell'exchange FTX di
Sam Bankman-Fried e di Alameda Research, ma soprattutto spaventati dal fatto che il contagio possa estendersi a macchia d'olio. Il prestatore BlockFi ha dovuto far ricorso al Chapter 11 della legge fallimentare statunitense mentre Genesis e Gemini sono in procinto di fare la stessa fine.
Quanto all'oro, Standard Chartered ritiene che le vendite della prima delle cripto potrebbero dirottare risorse in direzione del metallo giallo che, il prossimo anno, potrebbe toccare un nuovo massimo storico.