Il 2022 è stato un anno molto difficile per gli investitori a Wall Street che, a causa di un'inflazione a livelli che non si vedevano da decenni, hanno dovuto fronteggiare la serie di strette sui tassi più robusta degli ultimi 40 anni. Il contesto di mercato ha spinto gli operatori verso asset a rischio contenuto come i titoli di Stato USA e il dollaro americano.
A pagare dazio è stato in particolare il Nasdaq, visto che i titoli tecnologici sono maggiormente esposti ai rialzi del costo del denaro. Rispetto al massimo storico messo a segno lo scorso anno, l'indice tech americano ha perso il 36%, mentre l'S&P 500 è arretrato di circa il 25%. In entrambi i casi il mercato è entrato in quel territorio ribassista che si determina quando il calo dai top supera il 20%.
La stessa cosa non può dirsi per il Dow Jones Industrial Average, che da inizio anno ha perso poco più del 5%.
Wall Street: perché il Dow Jones ha sovraperformato
Molti a questo punto si staranno chiedendo per quale motivo il benchmark che comprende le 30 blue chip di Wall Street soppesate per il prezzo si sia distinto rispetto agli altri listini. Le ragioni sono fondamentalmente tre.
La prima è che l'indice non è molto esposto a quei titoli tecnologici che, puntando principalmente sulla crescita, necessitano di tempo per diventare profittevoli. Si tratta di aziende che, per sostenere gli investimenti, fanno ricorso al capitale di terzi: tassi di interesse in aumento da un lato ridotto i flussi di reddito futuri (perchè attualizzati a un tasso maggiore) e dall'altro hanno aumentato l'onere per i finanziamenti ricevuti. Quindi, è normale che siano stati maggiormente danneggiati indici con una componente tecnologica più importante come il Nasdaq e lo S&P 500.
La seconda ragione riguarda la presenza nel Dow Jones di titoli difensivi come Walmart, Coca-Cola, Protecter & Gamble, Amgen, UnitedHealth Group, Johnson & Johnson e Merck. Questi titoli hanno avuto una maggiore redditività perché si tratta di società che operano in settori la cui domanda viene intaccata solo in parte dall'andamento generale dell'economia.
Infine, la terza motivazione che ha permesso al Dow Jones di contenere il passivo è rappresentata dalla presenza nell'indice di titoli di qualità superiore: in genere si tratta di aziende in salute che presentano una situazione economica e finanziaria che non desta preoccupazione. Giocoforza, il mercato si aspetta che, anche se gli utili dovessero registrare un rallentamento, la dotazione di cassa di queste società permetterebbe loro di evitare il ricorso al mercato. In quest'ultimo caso parliamo di aziende come McDonald's, Honeywell International e Travelers.