Il Banco BPM alza le barricate: tramite un esposto alla Consob, l’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha contestato l’offerta presentata da UniCredit che “non riconosce - ha commentato il manager - un premio a favore dei nostri azionisti”.
“Non si comprende il motivo per cui il prezzo dell’azione non debba tenere conto delle operazioni straordinarie lanciate dalla banca, a partire dall’OPA su Anima, per non parlare degli ottimi risultati dell’ultima trimestrale annunciati proprio il 6 novembre. E ancora, alla luce delle dichiarazioni rese in numerose occasioni e riportate dagli organi di stampa, non crediamo possa giovare alla trasparenza del mercato annunciare un corrispettivo facendo presupporre allo stesso tempo che potrebbe essere rivisto”.
L’offerta, recapitata all’authority lo scorso 13 dicembre e definita “congrua” dal Ceo Andrea Orcel, prevede un concambio di 0,175 azioni UniCredit per ogni titolo Banco BPM. I ben informati parlano di un possibile rilancio nell’ordine dei 3-4 miliardi di euro sia in carta che in contanti.
Banco BPM: Offerta UniCredit va dichiarata improcedibile
Il Banco BPM ha richiesto alla Consob l’adozione di provvedimenti a tutela di tutti gli stakeholder della Banca e del mercato nonché dell’offerta pubblica promossa sulle azioni di Anima.
In particolare, sono tre gli aspetti che la Banca di Piazza Meda contesta in un comunicato:
- il riferimento al prezzo dell’azione BBPM al 6 novembre 2024, definito da UniCredit “undisturbed”, è “inappropriato e non pertinente”;
- il premio determinato sulla base del prezzo ufficiale delle azioni UCG al 22 novembre rispetto al prezzo ufficiale delle azioni BBPM al 6 novembre “non è il 14,8% riportato nel comunicato: il dato corretto è pari al 3,9%”;
- sulla base dei prezzi ufficiali di ieri, “lo sconto (e non il premio) implicito nel corrispettivo annunciato da UniCredit lo scorso 25 novembre è salito al 14,2%”.
Il Banco BPM chiede che la Consob stabilisca “l'improcedibilità” dell’Offerta da 10,1 miliardi: questa deriverebbe da un uso strumentale da parte di UniCredit dell'OPS, lanciata a un prezzo basso per solo per limitare lo spazio di manovra di Banco BPM in seguito all'applicazione della passivity rule e condizionando così anche l'Opa su Anima, che si trova al di fuori del perimetro dell’operazione.
Nel rincarare la dose, Castagna chiama in causa la diversificazione geografica. “Il fatto che Banco BPM abbia un così forte radicamento nel Nord Italia, in una delle aree più dinamiche e industrializzate d’Europa, ci consente di affrontare serenamente il futuro, al riparo dall’incertezza che caratterizza invece la presenza di UniCredit in Paesi come la Germania, alcune nazioni dell’Est Europa e soprattutto la Russia”.
“Ritengo che i nostri azionisti abbiano il diritto di conoscere quali sono i possibili sviluppi, i rischi e i costi associati, sia in riferimento all’operazione Commerzbank sia all’eventuale dismissione delle attività in Russia, peraltro – secondo quanto si apprende da notizie di stampa – già richiesta dalle Autorità europee”.
UniCredit aumenta l’investimento e sale al 28% di Commerzbank
Ed a proposito della presenza di UniCredit in Germania, la banca milanese ha sottoscritto nuovi strumenti finanziari relativi alle azioni Commerzbank, in linea con l'obiettivo precedentemente dichiarato di raggiungere il 29,9%. A seguito di queste nuove operazioni, la posizione complessiva di UniCredit ammonta ora a circa il 28%, di cui il 9,5% attraverso la partecipazione diretta e circa il 18,5% attraverso strumenti derivati.
“Il prezzo medio di ingresso di UniCredit per l'intera posizione è inferiore alle attuali quotazioni e soddisfa tutti i parametri finanziari che la banca è si impegnata rispettare nei confronti degli azionisti”.
La banca ha confermato che la posizione rappresenta “solo un investimento” e non ha “alcun impatto sull'offerta pubblica di scambio con Banco BPM”.
In merito alla richiesta per salire fino al 29,9%, UniCredit ha precisato che “il processo di autorizzazione è ora attivato e le interazioni con le autorità sono in corso”.