La First Republic Bank non si è salvata dalla mannaia di S&P Global: nonostante l'apporto di 30 miliardi di dollari da parte di 11 grandi banche statunitensi (
First Republic Bank: le grandi banche USA depositano $ 30 miliardi), l'agenzia ha
declassato il merito creditizio da "BB+" a "B+" e segnalato che in futuro potremmo assistere ad un altro downgrade.
Secondo S&P, First Republic nell'ultima settimana ha dovuto affrontare un "elevato stress di liquidità con forti deflussi" e questo ha implicato l'esigenza di una maggiore quantità di depositi, di prestiti da parte della
Federal Reserve e la sospensione del dividendo. Tutto ciò però non è abbastanza per frenare le pressioni sulla liquidità nel breve termine, secondo l'agenzia. "Potrebbe non risolvere le fondamentali sfide di business, liquidità, finanziamento e redditività che riteniamo che la banca stia probabilmente affrontando", ha affermato.
First Republic ben posizionata per gestire i depositi a breve
Il declassamento non è il primo che la First Republic riceve nell'ultima settimana. Quattro giorni prima vi è stato il downgrade da "A-". Ciò significa che in questo breve periodo il rating ha subito uno scivolamento di tre tacche da parte di S&P. Quest'ultimo arriva quasi in concomitanza con il giudizio negativo espresso da Moody's, che venerdì scorso ha declassato la banca di San Francisco al livello "spazzatura".
Tuttavia, S&P ha dichiarato successivamente che i nuovi depositi e la liquidità messa a disposizione dell'istituto di credito la lasciano ben posizionata per gestire l'attività di deposito a breve termine. "Questo supporto riflette la fiducia in First Republic e la sua capacità di continuare a fornire un servizio eccezionale ai suoi clienti e alle sue comunità".
Nel frattempo sono arrivate le rassicurazioni da parte della banca stessa, che ha cercato di tranquillizzare gli investitori e i depositanti dopo i fallimenti della Silvergate Capital, della Silicon Valley Bank e della Signature Bank. Ma anche la dichiarazione congiunta di JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup e Wells Fargo, che complessivamente hanno depositato 20 miliardi di dollari.
Le azioni in Borsa
First Republic può contare su 271 miliardi di dollari di asset ed è specializzata nel private banking e nella gestione patrimoniale. Rispetto alla defunta Silicon Valley Bank, non ha un'esposizione consistente in startup e venture capital, ma ciascun settore non rappresenta oltre il 9% dei depositi complessivi delle imprese. La sua posizione di cassa, esclusi i depositi delle banche, ammonta a circa 34 miliardi di dollari, ha riferito la società.
La sospensione del dividendo però è andata di traverso agli investitori, che nell'ultima seduta di Borsa a Wall Street hanno venduto a mani basse le azioni, crollate del 32,8% a 23,03 dollari. Dall'8 marzo la società ha perso circa l'80% della sua capitalizzazione e anche oggi si preannuncia una sessione molto turbolenta, con il titolo che nelle contrattazioni pre-market perde circa il 20%.