La malconcia First Republic Bank riceverà 30 miliardi di dollari di liquidità dalle più grandi banche statunitensi. JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup e Wells Fargo daranno un contributo di 5 miliardi di dollari ciascuna sotto forma di depositi non assicurati, mentre sia Goldman Sachs che Morgan Stanley metteranno a disposizione 2,5 miliardi di dollari. Inoltre, vi sarà la partecipazione di PNC, BNY Mellon, Truist, U.S. Bancorp, State Street: ognuna contribuirà con 1 miliardo di dollari.
I depositi dovrebbero avere una durata iniziale di 120 giorni ai tassi di mercato, ma potrebbero anche rimanere in essere per un periodo di tempo più lungo, a seconda delle esigenze della banca. "Il sostegno collettivo delle banche rafforza la nostra posizione di liquidità, riflette la qualità dei nostri attivi e rappresenta un atto di fiducia per First Republic e per l'intero sistema bancario statunitense", hanno dichiarato il presidente della First Republic Bank, Jim Herbert, e l'amministratore delegato, Mike Roffler.
Le azioni di First Republic Bank sono affondate nel trading after hours a Wall Street, perdendo il 16,98%, dopo aver chiuso la seduta normale di contrattazione con un balzo del 9,98%. Gli scambi però sono stati convulsi per tutta la giornata, in quanto il titolo prima è crollato fino al 36%, poi ha fatto un balzo del 28% quando sono emersi i dettagli del piano, per chiudere la giornata in verde di quasi il 10%. Nel dopoborsa gli investitori sono tornati a vendere sulla notizia che la banca ha sospeso il dividendo citando un "periodo di incertezza".
First Republic Bank: come è maturato il piano di salvataggio
Il piano di liquidità messo a punto dalle grandi banche USA è il frutto di colloqui serrati tra il segretario del Tesoro USA
Janet Yellen, il presidente della Federal Deposit Insurance Corp. Martin Gruenberg e l'amministratore delegato di JP Morgan Jamie Dimon. Quest'ultimo si è posto come capofila delle banche, tenendo i contatti con gli altri istituti di credito per farli partecipare al sostegno finanziario. "Questa azione delle più grandi banche americane riflette la loro fiducia nella First Republic Bank e nelle banche di tutte le dimensioni", hanno detto gli istituti finanziari in un comunicato congiunto.
Non è la prima volta che le grandi banche americane entrano in scena in un'operazione di salvataggio. Nel 1998 furono Merrill Lynch e Goldman Sachs, insieme a una dozzina di altre aziende di credito, che intervennero per salvare l'hedge fund Long Term Capital Managament con un afflusso di liquidità di 3,65 miliardi di dollari al fine di evitare il collasso dei mercati finanziari. La differenza stavolta è che l'obiettivo è quello di fare da ponte per altre operazioni in futuro, come quella di una possibile acquisizione.
First Republic può contare su 271 miliardi di dollari di asset ed è specializzata nel private banking e nella gestione patrimoniale. Rispetto alla defunta Silicon Valley Bank, non ha un'esposizione consistente in startup e venture capital, ma ciascun settore non rappresenta oltre il 9% dei depositi complessivi delle imprese. La sua posizione di cassa, esclusi i depositi delle banche, ammonta a circa 34 miliardi di dollari, ha riferito la società. Inoltre, quest'ultima ha detto di aver preso in prestito fino a 109 miliardi di dollari dalla
Federal Reserve nell'ultima settimana, e di aver anche aggiunto 10 miliardi in nuovi prestiti dalle Federal Home Loan Banks.
First Republic Bank: basterà l'intervento delle grandi banche USA?
Basterà il pacchetto di salvataggio organizzato dalle grandi banche USA per trasmettere tranquillità al sistema bancario, mettendolo al riparo da altri scossoni? Secondo il grande gestore patrimoniale Bill Ackman, l'azione coordinata per rafforzare First Republic Bank è stata un "voto fittizio di fiducia, ma il rischio di default ora viene diffuso nelle maggiori banche".
Jason Ware, Chief investment officer di Albion Financial Group, ha parlato di una "misura tempestiva per rinvigorire velocemente il sistema, ma non abbastanza grande". A suo avviso, questo intervento ha trasmesso degli investitori l'idea che vi fossero problemi più profondi nella banca.
Citigroup invece risulta più ottimista, scrivendo in una nota che "l'America beneficia di un sistema finanziario sano e funzionante e le banche di tutte le dimensioni sono fondamentali per la nostra economia". Intanto, in settimana Fitch e S&P Global hanno tagliato il rating di First Republic.