Avvio all’insegna degli acquisti per le azioni ENI, in rialzo del 4,03% a 12,652 euro, a seguito dell’annuncio, arrivato nella serata di ieri, del nuovo piano di buyback. Ieri sera la società guidata da Claudio Descalzi ha annunciato che il Cda proporrà alla prossima assemblea un nuovo piano di buyback da 2,2 miliardi di euro.
Le azioni del Cane a sei zampe sono in buona compagnia: è tutto il comparto energetico che, all’interno di un Ftse Mib partito con il piglio giusto, all’indomani del meeting della BCE ( Riunione BCE: tassi salgono dello 0,5%, cosa ha detto Lagarde) il paniere delle blue chip sale dell’1,33% a 26.264 punti, fa segnare importanti guadagni: Saipem avanza del 4,05 e Tenaris del 3,53%. Ma vediamo le notizie arrivate ieri che stanno spingendo il titolo ENI.
ENI: nuovo piano di buyback potrebbe arrivare fino a 3,5 miliardi
Il Cda ieri ha approvato la proposta di autorizzazione all’acquisto di azioni proprie per un periodo fino alla fine di aprile 2024.
Come indicato nel Piano Strategico 2023-2026, illustrato al mercato lo scorso 23 febbraio ( ENI: ecco i dettagli del piano industriale 2023-2026), il colosso energetico intende distribuire tra il 25% e il 30% del CFFO annuale (Cash Flows From Operations) attraverso una combinazione di dividendi e buyback. In presenza di upside del CFFO rispetto a quanto previsto a Piano, la Società intende destinare alla remunerazione il 35% del CFFO incrementale.
Di conseguenza, nel 2023 ENI intende lanciare un nuovo programma di buyback per un valore di 2,2 miliardi di euro. “Tale ammontare -precisa la società - potrà essere incrementato, sulla base di eventuali upside fino ad un massimo complessivo di 3,5 miliardi di euro”.
I dettagli del buyback di ENI
Il quantitativo massimo di azioni acquistabili nell’ambito di tale programma è pari a n. 337 milioni di azioni (pari a circa il 10% del capitale sociale ad esito del proposto annullamento delle azioni acquisite nel precedente Programma di buyback 2022-2023).
Le azioni proprie saranno acquistate per due finalità:
- fino a n. 275 milioni di azioni, per remunerare gli azionisti;
- fino a n. 62 milioni di azioni, per costituire un “magazzino titoli” di cui poter disporre nel contesto di eventuali operazioni di finanza straordinaria, quali emissioni di presiti obbligazionari convertibili, o per altri impieghi ritenuti di interesse finanziario, gestionale e/o strategico per ENI.
Per quanto riguarda il prezzo, questo non potrà discostarsi in diminuzione o in aumento di oltre il 10% rispetto al prezzo ufficiale registrato dal titolo nella seduta del mercato del giorno precedente ogni singola operazione.
Il Cda chiederà all’Assemblea di deliberare l’annullamento delle 195,5 milioni di azioni proprie acquistate nell’ambito del precedente Programma di buyback 2022-2023 (195.550.084 azioni) e di quelle saranno acquistate nell’ambito del nuovo Programma di buyback con la finalità di remunerare gli azionisti (un massimo di 275 milioni di titoli).
“Tale annullamento sarà eseguito dal Consiglio di Amministrazione senza riduzione del capitale sociale, in considerazione dell’assenza del valore nominale delle azioni ENI, entro luglio 2024”. Ad oggi, ENI detiene 226.097.834 azioni proprie, pari al 6,33% circa del capitale sociale.
Il Cda ha convocato l’Assemblea degli Azionisti il 10 maggio 2023 in unica convocazione, per deliberare, tra l’altro, sull'approvazione del bilancio di esercizio 2022, sull’attribuzione dell’utile e sulla nomina degli organi sociali.