Le turbolenze del settore bancario statunitense arriveranno in Asia, colpendo le azioni di Taiwan, delle Corea del Sud e in genere del settore dell'hardware tecnologico. Lo affermano gli analisti di Goldman Sachs, che reputano in particolare Taiwan e tutto il comparto IT molto sensibili alle condizioni finanziarie e alla crescita economica degli Stati Uniti. Le altre aree della regione Asia-Pacifico, escluso il Giappone, dovrebbero, sottolineano gli esperti della banca d'affari a stelle e strisce, essere meno vulnerabili all'onda d'urto americana.
La scorsa settimana, infatti, gli indici di Corea e Taiwan hanno pagato un pegno maggiore, rispetto al benchmark MSCI Asia Pacifico ex-Japan, al fallimento di tre importanti banche statunitensi: la Silvergate Capital, la Silicon Valley Bank e la Signature Bank. Alle tensioni statunitensi si è aggiunta la crisi finanziaria che ha coinvoolto il Credit Suisse (
Credit Suisse: le azioni sprofondano a Zurigo, la BNS non investe più). Anche se vi è stato un pronto intervento delle autorità di regolamentazione americana e della Swiss National Bank per contenere il panico sui mercati,
le vendite hanno frenato il rally da inizio 2023 del mercato taiwanese e di quello coreano.
Quest'anno le quotazioni sono state trainate dalla sovraperformance dei semiconduttori, dei quali i due Paesi sono tra i principali produttori a livello mondiale grazie soprattutto ai colossi Taiwan Semiconductor Manufactoring Company e Samsung. A gennaio Goldman ha aggiornato la valutazione sulle azioni di Taiwan a "marketweight", contribuendo alla sovraperformance dell'indice Taiex rispetto all'MSCI Asia Pacific, e portato il giudizio su quelle coreane a "overweight".
Asia-Pacifico: ecco dove investire per Goldman Sachs
Con la crisi bancaria in corso, vi sono alcuni Paesi su cui vale la pena dare un'occhiata, in quanto potrebbero essere "più isolati" dal contesto, a giudizio degli esperti di Goldman Sachs. Tra questi vi sono India e Thailandia, scrivono in una nota. Per quel che riguarda i settori, "le utility e la vendita al dettaglio di beni di consumo sono sacche che hanno sottoperformato il loro contesto macro e quindi potrebbero risalire", affermano.
Goldman preferisce anche i titoli Internet che hanno subito un "significativo de-rating" rispetto agli istituti di credito regionali. La ragione è che i margini bancari hanno quasi raggiunto il picco, mentre le Banche centrali si trovano alla fine del ciclo di restringimento monetario e di rialzo dei tassi d'interesse. "Le aziende con bilanci forti della regione dovrebbero sovraperformare quelle che hanno bilanci deboli".