Il settore dei farmaci anti-obesità è in grande fermento in questo periodo. Nei giorni scorsi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l'allarme: in questo momento, oltre 1 miliardo di persone sono colpite dalla patologia dell'obesità e i farmaci per la perdita di peso potrebbero non essere sufficienti. Secondo i dati dell'istituto, dal 1990 a oggi, l'obesità è quadruplicata tra i bambini e gli adolescenti ed è più che raddoppiata tra gli adulti. In particolare, la crescita si è manifestata in Paesi a basso e medio reddito, mentre si è stabilizzata negli Stati ricchi. Tra le cause di tale aumento, l'elevato costo dei cibi sani, per effetto del cambiamento climatico, della guerra e della pandemia Covid-19.
Entro il 2030, quindi, l'OMS stima che il mercato delle nuove terapie contro questo problema potrebbe raggiungere un valore di 80 miliardi di dollari. L'organizzazione sottolinea però che i potenti farmaci come quelli di Novo Nordisk ed Eli Lilly possono sicuramente aiutare a risolvere una parte del problema, ma il costo e la scarsa disponibilità rischiano di aumentare le disuguaglianze. Quindi, come uscirne? Il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, propone l'attuazione di misure come le tasse sui prodotti ad alto contenuto di zucchero e la promozione di pasti scolastici sani per aiutare a combattere l'obesità.
Farmaco anti-obesità: le aziende in prima linea
Ma quali sono oggi le aziende che stanno sviluppando i farmaci di successo per cercare di risolvere una questione che riguarda un numero sempre maggiore di persone? Di seguito vediamo una panoramica delle società in prima linea, ponendo l'accento sul prodotto che hanno messo sul mercato o che stanno sviluppando, nonché sul riflesso che tutto ciò ha avuto sulle loro azioni in Borsa*.
Novo Nordisk
Novo Nordisk è una delle principali protagoniste. L'azienda ha costruito tutto il suo successo sui prodotti per il diabete e l'obesità. Basti pensare che nel 2023 la sezione che comprende entrambe le tipologie ha rappresentato quasi il 93% del fatturato. Nel 2021 la big pharma danese ha lanciato negli Stati Uniti il Wegovy, un farmaco per la perdita di peso che ha rivoluzionato il mercato. Wegovy ha lo stesso principio attivo, semaglutide, dell'altro grande farmaco di successo dall'azienda, Ozempic, usato per il diabete e anche per l'obesità. La semaglutide è un agonista del recettore del GLP-1 (incretino-mimetico). Da quando la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato Wegovy nel giugno 2021, le azioni Novo Nordisk hanno più che triplicato il loro valore a Wall Street, guadagnando solo quest'anno il 20,09%. La straordinaria performance del titolo ha permesso all'azienda di diventare la società più capitalizzata d'Europa con un valore di mercato di circa 552 miliardi di dollari (Novo Nordisk: un nuovo farmaco anti-obesità fa volare le azioni).
Eli Lilly
Eli Lilly è l'altro colosso farmaceutico in prima linea con i farmaci contro l'obesità. A novembre dello scorso anno, la FDA ha approvato tirzepatide, doppio agonista GIP e GLP-1. Iniettabile settimanalmente, il farmaco è commercializzato con il nome di Zepbound per i pazienti adulti affetti da obesità o per coloro che sono in sovrappeso e presentano almeno una condizione patologica legata al peso. Il prodotto si unisce all'altro farmaco molto famoso dell'azienda, il Mounjaro, applicato per il diabete. Dall'entrata in campo di Zepbound, Eli Lilly ha accresciuto la sua capitalizzazione alla Borsa americana di circa il 40% a 743,14 miliardi di dollari, entrando nella top ten delle aziende di maggior valore al mondo.
Viking Therapeutics
Viking Therapeutics è un'azienda americana con sede a San Diego, che ha da poco annunciato risultati promettenti nel suo studio clinico di Fase 2 di VK2735, il nuovo farmaco per la perdita di peso. Il prodotto fa parte della classe GLP-1, la stessa di Ozempic, ma mostrerebbe un'efficacia di circa due volte superiore rispetto alla tirzepatide e anche una superiorità numerica rispetto alla retatrutide, un agonista triplo. Inoltre, avrebbe una maggiore tollerabilità. Dalla notizia, annunciata il 27 febbraio, le azioni Viking Therapeutics al Nasdaq hanno guadagnato oltre 120 punti percentuali in un solo giorno, incrementando il bottino di poco più del 3% nei giorni successivi. La società ora ha una market cap di 9,24 miliardi di dollari.
Regeneron Pharmaceuticals
Anche la biotech americana Regeneron Pharmaceuticals è nella mischia. L'azienda dovrebbe iniziare uno studio di fase 2 di un farmaco che aggiunge a semaglutide di Wegovy, l'anti-miostatina trevogrumab o garetosmabper con lo scopo di migliorare la qualità della perdita di peso che i pazienti sperimentano e di mantenere il peso dopo la terapia. Durante l'ultimo incontro per presentare i conti dell'azienda, il Chief Scientific Officer di Regeneron, George Yancopoulos, ha affermato che il 40% della perdita di peso derivante dagli agonisti del GLP-1 per l'obesità è dato dalla perdita della massa muscolare, che potrebbe essere irrecuperabile e quindi dannosa per la salute dei pazienti. Per questo, la società ha come obiettivo quello di proporre un farmaco che faccia dimagrire in maniera sana, senza effetti controversi per la costituzione dell'individuo.
Amgen
La biotech californiana Amgen sta sperimentando cafraglutide maridebart per il farmaco noto come MariTide. Si tratta di un composto che attiva l'ormone GLP-1, che dà la sensazione di sazietà. Lo studio clinico di Fase 1, annunciato per la prima volta verso la fine del 2022, ha mostrato come la somministrazione del farmaco per 12 settimane è in grado di garantire una perdita media del 14,5% del peso corporeo, con un mantenimento per 70 giorni. Recentemente, una pubblicazione sulla rivista Nature ha evidenziato una perdita di peso mantenibile fino a 150 giorni dopo una somministrazione per 4 settimane. Nel 2023 le azioni Amgen hanno guadagnato il 9,66% a Wall Street, mentre quest'anno sono in calo di 2,67 punti percentuali, per una capitalizzazione societaria di 150,23 miliardi di dollari.
Zealand Pharma
La società farmaceutica danese Zealand Pharma è sotto i riflettori in questo periodo, grazie allo studio di Fase 2 del farmaco sperimentale survodutide. Il principio attivo è legato alla malattia del fegato nota come MASH (acronimo di Metabolic Dysfunction-associated Steatohepatitis) e ha avuto riscontri positivi nell'83% degli adulti, rispetto al 18,2% delle persone a cui è stato somministrato un placebo. La ricerca è stata realizzata insieme all'azienda farmaceutica tedesca Boehringer Ingelheim, che finanzia e gestisce lo sviluppo clinico di survodutide. Il prodotto di Zealand Pharma ha dimostrato una straordinaria efficacia nelle persone che soffrono della patologia dell'obesità, o comunque si trovano in uno stato di sovrappeso. Alla Borsa di Copenaghen, le azioni Zealand Pharma hanno fatto un salto del 73,9% da inizio 2024. Performance che si unisce a un guadagno dell'85,3% conseguito nel 2023. La società ha un valore di mercato di 40,33 miliardi di corone danesi.
*I dati sull’andamento delle azioni e sulla capitalizzazione delle società sono aggiornati alla chiusura settimanale di venerdì 1° marzo.