Avvio di giornata in pesante calo per le
azioni Eli Lilly nonostante la più grande casa farmaceutica americana abbia presentato una trimestrale che ha battuto le aspettative degli analisti e alzato la guidance per il 2025.
A scatenare il sell-off sul titolo, a pochi minuti dall'avvio degli scambi le azioni LLY quotano in rosso del 13,2% a 648 dollari, è stata la delusione per lo studio sulla nuova pillola contro l'obesità giunto in fase avanzata. Il farmaco veniva considerato chiave per raggiungere più pazienti in un mercato che, secondo alcune stime, potrebbe crescere fino a 95 miliardi di dollari. La speranza era che la pillola potesse essere efficace quanto il farmaco Wegovy di Novo Nordisk, ma così non è stato.
Eli Lilly: i risultati della sperimentazione
Il prodotto sperimentato da Eli Lilly chiamato orforglipron ha aiutato i pazienti a perdere appena l'11% del loro peso corporeo, nella fascia bassa delle aspettative di Wall Street. Chi ha utilizzato Wegovy invece ha perso tra il 14% e il 15% del peso. Orforglipron non ha causato effetti collaterali più di quelli che si sono verificati con i farmaci GLP-1 esistenti, ha affermato Eli Lilly in una dichiarazione dettagliata.
Soprattutto non si è rivelato alcun effetto dannoso al fegato, manifestatosi invece per altre pillole relative alla perdita di peso nella loro fase di sviluppo. Ad ogni modo, circa un decimo dei pazienti ha abbandonato la sperimentazione per via degli effetti collaterali.
Ora l'azienda conta di presentare i risultati dello studio alle agenzie di regolamentazione entro la fine dell'anno, mentre esporrà tutti i dettagli a settembre quando terrà una conferenza medica. Qualora venisse approvata, la pillola sarà disponibile nelle farmacie a partire dal prossimo anno.
L'aspetto più interessante per la società è che orforglipron è più facile da produrre rispetto all'altro suo farmaco sull'obesità Zepbound, oltre a rappresentare un'opzione più economica per i pazienti. Al riguardo, Eli Lilly prevede una domanda importante e per questo sta effettuando investimenti sostanziali per soddisfarla. Ad esempio spenderà circa 600 milioni di dollari in pillole e principi attivi necessari per incrementare la produzione.
Trimestrale positiva
La doccia fredda sul fronte della sperimentazione di orforglipron ha oscurato un'ottima trimestrale della Big Pharma di Indianapolis. Nel secondo trimestre 2025, la società ha riportato vendite complessive per 15,56 miliardi di dollari, in aumento del 37,70% rispetto allo stesso periodo del 2024. Gli analisti si aspettavano un fatturato di 14,71 miliardi di dollari.
L'utile netto è risultato di 5,66 miliardi di dollari, +90,57% rispetto a guadagni per 2,97 miliardi di dollari del secondo quarto dello scorso anno. Escludendo le voci una tantum e altre rettifiche, Eli Lilly ha prodotto un EPS (Earnings Per Share) di 6,31 dollari, ben al di sopra dei 5,57 dollari attesi dagli analisti.
Forte di questi dati, l'azienda ha alzato la guidance per l'anno fiscale 2025. Ora prevede vendite a 60-62 miliardi di dollari, rispetto a una precedente stima di 68-61 miliardi di dollari. Inoltre, la proiezione degli utili rettificati si attesta tra 21,75 e 23 dollari per azione, che si paragona con la precedente guidance di 20,78-22,28 dollari per azione.
"Lilly ha registrato un altro trimestre di ottime performance, raggiungendo una crescita del fatturato del 38% anno su anno, grazie alle robuste vendite di Zepbound e Mounjaro e a uno slancio costante nei nostri farmaci chiave", ha dichiarato David A. Ricks, Presidente e Amministratore dell'azienda.
"La nostra pipeline ha continuato a progredire, evidenziata da risultati positivi negli studi in oncologia e salute cardiometabolica. Abbiamo anche ampliato la capacità produttiva per soddisfare la crescente domanda e investito in iniziative chiave di ricerca e sviluppo per supportare la nostra crescita a lungo termine".