ENI ha emesso una nota per annunciare quando sarà messa in pagamento la prima tranche del dividendo relativo all’esercizio 2023. Per le azioni ENI il provento è stato fissato a 0,24 euro mentre per le ADR (ogni ADR quotato al New York Exchange è rappresentativo di 2 azioni ENI) si attesterà a 0,48 euro.
Per quanto riguarda la data in cui il dividendo di ENI sarà distribuito, a pochi giorni dalla presentazione dei conti (ENI: conti robusti, confermati dividendi e buyback) la società ha fatto sapere che la tranche sarà messa in pagamento il 20 settembre 2023 con stacco cedola il 18 settembre 2023 (record date 19 settembre). Nel caso delle ADR, la data di messa in pagamento è il 6 ottobre 2023 con record date il 19 settembre. Il pagamento avverrà tramite Citibank.
Azioni ENI: tutti i dettagli
Il processo di privatizzazione di ENI (ENI: origine, storia e sviluppo dell'ente di Stato) è iniziato nel 1995: in poco più di due anni e mezzo il Ministero del Tesoro, in quattro tranche, ha collocato sul mercato circa il 63% del capitale con un incasso complessivo di oltre 21 miliardi di euro. Al momento, il 27,73% del capitale di ENI è detenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti, il 4,67% è appannaggio del Ministero dell’economia, il 2,77 è di proprietà di Blackrock ed il 2,24% sono azioni proprie.
Oggi sul mercato borsistico italiano le azioni ENI sono contraddistinte dal codice ISIN (International Securities Identification Number) IT0003132476. Oltre al codice ISIN le azioni Eni sono contraddistinte da due ulteriori codici: per il mercato inglese - Codice SEDOL 7145056 - per il mercato americano Codice CUSIP: 26874R108. Inoltre le azioni vengono identificate tramite una sigla o ticker, che varia a seconda del mercato di riferimento: la sigla dei titoli Eni quotati presso Borsa Italiana è ENI.
Sul mercato italiano, le azioni ENI sono inserite nel FTSE All-Share Capped, nel FTSE Italia All-Share e nel paniere delle blue chip, il FTSE MIB. A livello internazionale, le azioni ENI sono inserite, tra gli altri, nell’Euro Stoxx 50, l’indice che raggruppa le 50 maggiori società per capitalizzazione di mercato in Europa, nello Stoxx Europe 600, nel Bloomberg European 500 Index e nel MSCI Euro Index.
Dividendo ENI: cosa sono le ADR?
Emessi, come detto in rapporto di due azioni ordinarie per ogni ADR (American depositary receipt), gli ADR Eni sono quotati al NYSE (New York Stock Exchange) con il simbolo "E", e sono negoziati in dollari USA. Anche i dividendi sono pagati in dollari USA. La banca custode è Citibank N.A. - Milan Branch mentre l’istituto depositario è Citibank N.A. (ADR ENI) .
Ma andiamo a vedere, più in generale cosa sono le ADR: si tratta di strumenti finanziari utilizzati per negoziare azioni di società straniere sulle borse valori degli Stati Uniti. Si tratta di strumenti che consentono agli investitori statunitensi di investire in società straniere senza dover acquistare le azioni direttamente nella borsa straniera in cui sono quotate.
Come funzionano le ADR? Una banca negli Stati Uniti acquista un lotto di azioni della società straniera nel paese in cui è quotata e le conserva presso una banca depositaria locale. Successivamente, questa banca depositaria emette i titoli ADR, che rappresentano le azioni della società straniera detenute presso la banca, e li rende disponibili per la negoziazione sulle borse statunitensi.
Le ADR possono essere di diversi tipi, a seconda della struttura e delle regolamentazioni a cui sono soggette. Le due principali categorie sono:
- ADR Level I: Sono le ADR meno complesse e consentono solo la negoziazione sul mercato over-the-counter (OTC) negli Stati Uniti. Non richiedono una registrazione presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti e sono spesso utilizzate da società straniere che desiderano avere una presenza limitata sul mercato statunitense.
- ADR Level II e III: Queste categorie di ADR sono più complesse e richiedono una registrazione presso la SEC. Consentono la negoziazione sulle principali borse valori degli Stati Uniti, come il New York Stock Exchange (NYSE) o il Nasdaq. Le ADR di livello II e III offrono una maggiore visibilità e accesso al capitale statunitense per le società straniere.
Ovviamente gli investimenti in ADR comportano rischi simili a quelli delle azioni ordinarie e possono essere influenzati da fattori come fluttuazioni valutarie, andamento del mercato e condizioni economiche globali.