Dopo le indicazioni positive arrivate dall’inflazione statunitense, salita meno del previsto ad ottobre, buone nuove per le piazze finanziarie nella seconda parte della settimana sono arrivate anche dalla Cina, dove le autorità hanno allentato le rigide norme anti-Covid.
A stupire è il fatto che questo “ammorbidimento” non sia arrivato in un momento in cui la diffusione del virus sta scemando ma, al contrario, è stato varato quando i casi, a livello nazionale, si attestano ai massimi degli ultimi sei mesi (in particolare, importanti focolai sono rilevati a Guangzhou e Pechino).
Escluse quindi le motivazioni sanitarie, la tempistica di questa operazione va ricercata nella crescente insofferenza della popolazione per le misure di contenimento e nelle conseguenze economiche che i blocchi comportano.
In concreto, la Cina ha ridotto il tempo che viaggiatori e i contatti stretti devono trascorrere in quarantena, che passano da 10 (7 in albergo + 3 a casa) a 8 giorni (5 in hotel, 3 a casa), ed ha fatto scendere da 2 a 1 i test necessari per entrare nel Paese. Le nuove regole puntano anche a ridurre al minimo il tracciamento dei contatti stretti, i c.d. "contatti secondari", che ora non saranno più identificati. Scompare anche il controverso sistema che finora ha penalizzato le compagnie aeree “colpevoli” di aver fatto entrare un positivo in Cina.
L’ufficio politico del partito ha raccomandato alle autorità sanitarie sul territorio di “minimizzare l’impatto delle misure preventive sulla crescita economica e sulla vita della gente”.
Goldman Sachs: +20% per le azioni con le riaperture
Secondo i calcoli elaborati dagli analisti di Goldman Sachs, regole sanitarie meno stringenti sono in grado di far salire il mercato azionario del Dragone di 20 punti percentuali, o in termini assoluti di 2,6 mila miliardi di dollari. “La riapertura della Cina potrebbe rappresentare una delle più visibili, attese e potenti spinte rialziste per il mercato”, evidenzia Kinger Lau, strategist di Goldman Sachs.
Per una piena riapertura, rileva Lau, è necessaria una forte crescita dei tassi di vaccinazione nella popolazione più anziana, l’utilizzo dei nuovi vaccini (a seguito dell’incontro tra il cancelliere Scholz ed il presidente Xi, il siero di BioNTech è stato approvato per i cittadini stranieri) ed il potenziamento delle risorse sanitarie per affrontare le nuove ondate.
Se queste condizioni dovessero verificarsi, Goldman Sachs prevede un avvio del processo di riapertura nel secondo trimestre del 2023.