ByteDance sta per superare Meta Platforms come la più grande azienda di social media al mondo per vendite. Secondo fonti vicino al gruppo cinese, la società nel 2023 avrebbe realizzato un fatturato di 120 miliardi di dollari, +40% rispetto all'anno precedente. Lo scorso anno, il colosso tecnologico statunitense ha invece ottenuto entrate per 135 miliardi di dollari, in crescita del 16% su base annua.
Un contributo importante alle performance di ByteDance è stato dato dall'app di video virali, la controllata TikTok, che nel 2023 ha raggiunto 16 miliardi di dollari di vendite solo negli Stati Uniti. Si tratta di un record assoluto in territorio americano, in un momento in cui il Congresso USA ha approvato alla Camera una legge per vietare la piattaforma, a meno di una vendita di ByteDance.
C'è da dire che, mentre TikTok rimane ancora non redditizia,
ByteDance nel 2023 avrebbe realizzato, stando ai rumor, un utile netto di 28 miliardi di dollari. Il condizionale è derivante dal fatto che ByteDance non è un'azienda quotata e quindi non rende noti i dati finanziari.
TikTok vietato negli USA?
Questi dati potrebbero spingere le autorità statunitensi ad attuare misure restrittive nei confronti del gruppo cinese. In attesa del verdetto del Senato e della firma del presidente
Joe Biden al divieto di TikTok, la situazione si fa tesa. La Cina ha già fatto sapere che si opporrà in maniera ferma a qualsiasi vendita forzata del gioiello di ByteDance, ma
la perdita del mercato statunitense per TikTok avrebbe delle conseguenze potenzialmente disastrose in quanto molti influencer e celebrità americane sparirebbero dalla piattaforma abbassandone l'appeal.
L'app cinese ha detto che eserciterà i propri diritti legali per impedire un divieto che avrebbe come effetto, a suo dire, di togliere miliardi di dollari ai creator e alle piccole imprese. Intanto, gli inserzionisti che si appoggiano a TikTok si stanno già preparando e organizzando per rivolgersi ai rivali, orientando i budget pubblicitari che normalmente vengono pianificati con un certo numero di mesi in anticipo. "Lo slancio attorno a questa legislazione è maggiore rispetto ai precedenti tentativi nazionali di limitare o vendere TikTok, e gli inserzionisti tengono d'occhio gli sviluppi", ha detto Jasmine Enberg, analista della società di ricerca Insider Intelligence.
La posta in gioco è molto alta visto che secondo Insider Intelligence quest'anno
TikTok genererà 8,66 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie negli Stati Uniti. Alcuni fanno notare che l'app virale è sopravvisuta ad altri tentativi di ban in passato, come quello di
Donald Trump del 2020.
A giudizio di Jack Johnston, direttore senior per l'innovazione sociale di Tinuiti, un'azienda di marketing digitale, è più probabile la vendita. La proposta di legge del Congresso darebbe sei mesi di tempo a ByteDance per concretizzare la cessione. A quel punto si porrebbe il problema degli acquirenti, tenuto conto che si partirebbe da una base di 150 miliardi di dollari secondo alcune stime fondate su un multiplo di entrate finali di TikTok simili a quelle di Meta. Inoltre, occorrerebbe comunque il nulla osta di Pechino e, allo stato attuale, sarebbe un'eventualità tutt'altro che scontata. Giovedì scorso, l'ex segretario al Tesoro USA, Steven Mnuchin, ha dichiarato che stava mettendo insieme un consorzio per avanzare un'offerta per la piattaforma, senza tuttavia fornire dettagli.
ByteDance: addio quotazione?
Le tensioni geopolitiche in atto allontanano sempre più qualsiasi velleità di diventare pubblica da parte di ByteDance. La società ha smentito in passato le voci che la vedevano debuttare in Borsa. Oggi potrebbe sorgere un problema di valutazione.
Lo scorso anno il gigante cinese era stato valutato 200 miliardi di dollari in occasione di uno scambio di azioni sul mercato secondario. A dicembre, un riacquisto di azioni per un valore di 5 miliardi di dollari della società ha
alzato la valutazione a 268 miliardi di dollari. Alla luce degli ultimi risultati di bilancio vociferati, ByteDance potrebbe guadagnare ulteriore appeal, ma in un'eventuale
offerta pubblica iniziale il tintinnio di sciabole tra Washington e Pechino potrebbe pesare sul sentiment del mercato.