In rialzo dello 0,9% a 27.346 punti a poco meno di un’ora dall’apertura, il FTSE Mib è spinto dalle performance delle azioni Stellantis (+3,88%) e di quelle Pirelli (+3,08%). Se la casa nata dal matrimonio tra PSA ed FCA ieri ha alzato il velo sui conti prima dell’avvio degli scambi, e nella seduta di oggi capitalizza le revisioni al rialzo delle stime da parte degli analisti, la società degli pneumatici ha atteso la fine della giornata di Borsa per svelare i numeri 2022 e le stime sul 2023.
Il gruppo della Bicocca ha terminato l’esercizio 2022 con un utile netto di 435,9 milioni di euro, il 35,5% in più rispetto al dato precedente, un risultato operativo adjusted di 978 milioni, +19,9%, e ricavi che grazie ad un +24,1% si sono portati a 6,61 miliardi di euro. Il mercato si attendeva un utile netto di 451 milioni, l’Ebit adjusted a circa 960 milioni ed il fatturato a 6,5 miliardi.
Pirelli: conti 2022, balzo del price/mix
L’incremento dei ricavi è stato guidato dal “forte miglioramento del price/mix”; la crescita organica è stata pari a +18,7% (+5,4% l’impatto derivante dai cambi e dall’iperinflazione in Argentina e Turchia). L’High Value è pari al 71% del fatturato totale, in linea con il 2021.
Scesi di un punto percentuale (a fronte di un obiettivo di volumi invariati), i volumi riflettono la debolezza della domanda nell’ultimo trimestre dell’anno. Diverso il trend sull’High Value con volumi in crescita del +4,7%, mentre sullo Standard Pirelli registra una flessione del -6,3%.
Il positivo andamento del price/mix ha permesso ai ricavi del quarto trimestre 2022 di totalizzare 1.582,4 milioni di euro, +17% rispetto al quarto trimestre 2021; la crescita organica dei ricavi del trimestre è stata pari a +14,8% (+2,2% l’effetto dei cambi e dell’iperinflazione in Argentina e Turchia).
Sull’intero 2022, il price/mix ha registrato un incremento del 19,7% (target di ≥+17%) mentre il dato relativo gli ultimi tre mesi ha segnato un +18,6% grazie agli aumenti di prezzo in tutte le aree geografiche ed il miglioramento del mix di prodotto, “legato -riporta la nota del Gruppo- alla progressiva migrazione da Standard ad High Value e al miglioramento del micro-mix di entrambi i segmenti”.
La posizione finanziaria netta al 31 dicembre segna un rosso di 2,55 miliardi, contro i -2,6 miliardi del target, per un rapporto tra Pfn e Ebitda di 1,8 volte, al di sotto delle 1,9 volte del target. Ante dividendi, il flusso di cassa netto è pari a 515,5 milioni di euro (+431,2 milioni nel 2021), superiore al target di circa 480 milioni di euro.
Tronchetti Provera: superati target e fatto meglio dei competitor
Nel 2022, ha detto il vicepresidente esecutivo e Ceo di Pirelli Marco Tronchetti Provera nel corso della presentazione dei conti, è stata registrata una “forte sovraperformance sia rispetto agli obiettivi del piano sia rispetto ai nostri peer".
Per quanto riguarda l’indebitamento, “abbiamo accelerato il nostro processo di deleveraging con una leva di 1,8 volte rispetto all'obiettivo di 2 volte del piano industriale" ha rilevato il manager. La presentazione del nuovo piano industriale al 2025 è prevista per il secondo trimestre ( Calendario Finanziario Pirelli).
Per quanto riguarda i rumor circolati nelle ultime sedute, e smentiti dai diretti interessati, su una possibile uscita dall’azionariato del gruppo cinese Sinochem, Tronchetti Provera ha ribadito come l’azionista “abbia fatto una dichiarazione chiarissima: non cambia nulla”.
Pirelli: le stime sul 2023
Per il 2023 Pirelli stima ricavi in ulteriore rialzo nel range indicativo 6,6-6,8 miliardi di euro, con volumi attesi tra stabili e +1%, un price/mix in miglioramento nella forbice 4,5-5,5% ed un Ebit Margin Adjusted atteso sopra il 14% ed i 14,5 punti percentuali.
La generazione di cassa netta ante dividendi è prevista tra 440 e 470 milioni di euro, gli investimenti dovrebbero attestarsi a 400 milioni (6% dei ricavi) e la posizione finanziaria netta è prevista a 2,35 miliardi di euro, con un rapporto Pfn/Ebitda adjusted pari a circa 1,65/1,7 volte.