A una settimana dalla chiusura dell’aumento di capitale di MPS, e nel giorno in cui termina la negoziazione dei diritti di opzione, è arrivata la notizia secondo cui le Fondazioni bancarie Compagnia di San Paolo, CRT, Cariplo, Cariparo, Cariverona, Cuneo e Cariforlì starebbero studiando la partecipazione all’operazione.
Anche se all’interno dei singoli board le differenze sarebbero ancora importanti, l’attività di persuasione condotta dal Ceo Luigi Lovaglio potrebbe portare gli enti a partecipare all’operazione di ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro.
Aumento MPS: quanto sborseranno le fondazioni
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il Consiglio di CRT dovrebbe deliberare di partecipare con 7 milioni di euro, l'impegno atteso di Cariplo e di Compagnia di San Paolo dovrebbe essere compreso tra 10 e 15 milioni mentre da Cuneo dovrebbero arrivare altri 3 milioni.
Il coinvolgimento delle fondazioni risponde ad esigenze di sistema, come già successo nel caso di CariFirenze e Siena, che hanno apportato 10 milioni ciascuna, Carilucca, che ha messo in campo 7 milioni, e Pistoia, che apporterà 3 milioni.
Il grande ostacolo è rappresentato dall’inoptato: a 400 milioni di euro, la parte di aumento di capitale per cui non sarà esercitato il diritto di opzione rappresenta un forte elemento ribassista per un titolo che, già ora, quota sotto i 2 euro del prezzo di emissione delle nuove azioni (poco prima del giro di boa a Milano le azioni BMPS passano di mano a 1,96 euro, +0,51% sul dato precedente).
Quelli in arrivo dalle fondazioni rappresentano apporti che finirebbero per sommarsi a quella sub-garanzia, da 500 milioni di euro, fornita dal pool formato da Axa, Algebris, Denis Dumont, Andrea Pignataro (Cedacri e Cerved) e da altri fondi. In ultima istanza, la patata bollente passerà al consorzio di garanzia formato da Mediobanca, Credit Suisse, BofA e Citi, più i joint bookrunner (Banco Santander, Barclays Bank Ireland, Société Générale e Stifel Europe Bank) e Algebris.
Complessivamente, il mercato dovrà racimolare quei 900 milioni che, sommati agli 1,6 miliardi che saranno messi in campo dal Ministero dell’economia (titolare del 64% dell’istituto senese), permetterà il successo della nuova iniezione di fondi freschi in MPS ( Aumento di capitale MPS: tutto quello che c'è da sapere).
MPS: sale il conto delle uscite (ma crescono anche i risparmi)
Una fetta importante degli introiti che arriveranno dall’aumento di capitale, il settimo in 14 anni, sarà utilizzata per finanziare il nuovo piano di turnaround, comprese significative uscite volontarie.
Nelle ultime ore si è diffuso un certo ottimismo sulla possibilità che le richieste di uscite volontarie eccedenti gli obiettivi del piano industriale (a fronte di 3.500 uscite previste, le domande si sono attestate a 4.125) possano essere accettate.
Secondo Equita Sim, gli accantonamenti per le uscite volontarie "sono attesi aumentare dagli 800 milioni previsti a piano a poco meno di 1 miliardo a fronte di risparmi costi sul personale visti ora a circa 300 milioni annui (dai precedenti 270 milioni)".