Il 23 ottobre l’assemblea degli azionisti di Avio ha approvato l’aumento di capitale da 400 milioni di euro, destinato a sostenere l’espansione internazionale e il nuovo piano industriale decennale del gruppo aerospaziale. 
Il nuovo piano industriale punta a una crescita media annua del 10% nei ricavi e oltre il 15% nell’Ebitda fino al 2035, sostenuta dall’apertura di uno stabilimento produttivo negli Stati Uniti per motori a propellente solido. La ripartizione futura dei ricavi prevede una prevalenza europea (66%) e una quota statunitense in forte progressione (33%).
Secondo Intesa Sanpaolo, che ha alzato il target price da 34,50 a 66,50 euro con raccomandazione “buy”, la strategia conferma “la solidità del piano di espansione nel mercato SRM (Solid Rocket Motor, i motori a propellente solido, ndr)”.  
Le azioni Avio hanno vissuto un anno di forti oscillazioni, con un balzo di oltre il 200% in dodici mesi, grazie alle prospettive di crescita legate ai nuovi contratti nel settore spaziale e della difesa. Al momento il titolo il titolo AVI a Milano segna un rialzo del 2,55% a 36,25 euro. 
 
 
 Aumento di capitale Avio: condizioni e prospettive operative
Il Cda ha definito i dettagli tecnici del nuovo aumento di capitale in opzione, a pagamento e in via scindibile, fino a 400 milioni di euro. L’offerta prevede l’emissione di un massimo di 19.630.197 nuove azioni Avio ordinarie a 20,37 euro ciascuna, suddivise tra 3,40 euro di valore nominale e 16,97 euro di sovrapprezzo. Il prezzo incorpora uno sconto del 29,59% rispetto al TERP (prezzo teorico ex diritto) calcolato sul valore di chiusura del 30 ottobre.  
Il periodo di adesione si aprirà il 3 novembre 2025 e terminerà il 17 novembre, con i diritti negoziabili fino all’11 novembre. In caso di sottoscrizione integrale, il capitale sociale salirà a 158,5 milioni di euro. Le banche garanti - Jefferies GmbH, Morgan Stanley e Banca Akros -  si sono impegnate a coprire eventuali quote rimaste inoptate.  
Avio sarà inoltre assistita da Equita SIM in qualità di advisor finanziario, mentre Intesa Sanpaolo e Banca Akros agiranno da co-bookrunners. Con la recente autorizzazione Consob al prospetto informativo, l’offerta è pronta al via e potrà aprire la strada a un rafforzamento patrimoniale cruciale per sostenere le prossime sfide industriali.
Resta da capire se Leonardo, che detiene il 28,75% del capitale, parteciperà all'operazione. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato che la decisione sulla partecipazione verrà presa “nei prossimi giorni”. Gli analisti di Equita SIM considerano probabile un coinvolgimento, nonostante l’assenza di una dichiarazione ufficiale.
 
 
 Difesa, spazio e nuove tecnologie: le leve strategiche del piano
L'aumento di capitale di Avio mira a consolidare la competitività europea nei lanciatori spaziali e ad ampliare il presidio nel comparto difesa. Tra i contratti più recenti figurano l’accordo da 40 milioni di euro con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per sviluppare uno stadio superiore riutilizzabile e la collaborazione con MBDA e la Marina Militare per il missile antinave Teseo Evo, di cui Avio produce il booster.  
Equita SIM giudica positivo il valore strategico di queste commesse, che rappresentano circa il 4% del fatturato stimato per il biennio 2026‑2027, mentre Websim sottolinea che lo sviluppo di tecnologie riutilizzabili “riduce il divario con SpaceX e rafforza la competitività del settore europeo”.  
Secondo i dati presentati dall’azienda, gli investimenti (Capex) previsti ammontano a 500‑650 milioni di euro in sei anni, con una crescita media dell’Ebitda tra il 15% e il 20%. La maggior parte degli effetti economici positivi sarà visibile dopo il 2028, quando entrerà in funzione la nuova struttura produttiva negli Stati Uniti.  
Con un portafoglio ordini in espansione e una base azionaria più solida, tramite l'aumento di capitale Avio punta a diventare uno dei motori principali della filiera spaziale europea, collegando la tradizione ingegneristica italiana alle opportunità offerte dall’economia della difesa e dallo sviluppo del mercato statunitense.