Wall Street: ecco i 10 manager più pagati | Investire.biz

Wall Street: ecco i 10 manager più pagati

12 set 2020 - 09:00

06 dic 2022 - 09:38

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In questi anni di continui rialzi dei titoli azionari sono fioccati i premi ai manager per i risultati conseguiti. Vediamo quali sono stato i più retribuiti nel 2019

La grande galoppata dei titoli delle società tecnologiche a Wall Street in questi anni ha fatto lievitare il valore di mercato dell'hi-tech e arricchito i manager che hanno condotto al successo le proprie aziende. Infatti al di là degli emolumenti di base, i CEO sono stati premiati grazie ai ricchi premi elargiti dalla proprietà sia sottoforma di bonus che per mezzo di azioni, stock options e altri compensi.

Uno degli uomini più in vista è stato sicuramente  Elon Musk che, grazie alla crescita di Tesla, ha incassato solo quest'anno  2,1 miliardi di dollari in stock options. Per effetto del valore di 2.000 miliardi di capitalizzazione che ha raggiunto Apple nel 2020,  Tim Cook è fresco di 279 milioni di bonus . Ma qual è la classifica dei manager più pagati nel 2019? La società di ricerca americana Equilar ha redatto la lista dei 10 CEO più retribuiti di Wall Street. Vediamola insieme:
 

Primo posizione: Lisa Su

Al primo posto di questa classifica troviamo Lisa Su, 51enne del Taiwan che ricopre la doppia carica di CEO e presidente di Advanced Micro Devices. Laureata in ingegneria elettronica, Lisa Su riveste questo ruolo dal 2014 e lo scorso anno ha guadagnato la bellezza di 58 milioni di dollari così suddivisi: 1 milione di stipendio base, 3 milioni di stock option e ben 53 milioni di bonus in premi azionari. Con lei al timone, le azioni della multinazionale americana produttrice di semiconduttori sono passate da un valore inferiore ai 4 dollari a 81,91 dell'ultima chiusura di ieri, quindi con una crescita superiore al 2.000% in sei anni. È la prima volta che una donna si trova in cima alla classifica dei manager paperoni di Wall Street.
 

Seconda posizione: David Zaslav

In seconda posizione vi è David M.Zaslav, 60enne fondatore e CEO di Discovery. I suoi emolumenti nel 2019 sono arrivati a 45,8 milioni di dollari, tra cui vi sono 3 milioni di salario base, 13,5 milioni di stock options e 21,8 milioni di bonus, il resto è rappresentato da altri compensi. Il manager avrebbe occupato di gran lunga il primo posto se i suoi compensi non fossero decisamente scesi rispetto al 2018, quando ha portato a casa ben 129,4 milioni di dollari. Discovery è stata creata nel 1985 e dal 2012 rappresenta il terzo canale via cavo più diffuso degli Stati Uniti, dietro TBS e The Weather Channel. Da allora le azioni della società hanno raddoppiato la loro valutazione al NASDAQ nell'arco di un anno passando da circa 23 dollari a più di 46 dollari, salvo poi tornare nel tempo sui propri passi.
 

Terza posizione: Robert Iger

Sul terzo gradino del podio troviamo Robert A.Iger. Il 69enne presidente esecutivo della Walt Disney è stato amministratore delegato della multinazionale americana dal 2005 fino agli inizi del 2020, portando l'azienda in questo lasso di tempo da una quotazione di Borsa di poco più di 27 dollari a oltre 135 dollari. Nel 2019 Iger ha guadagnato 45,6 milioni di dollari ripartiti in 3 milioni di base, 21,8 milioni di bonus, 10 milioni di azioni e altri 9,6 milioni di stock options.
 

Quarta posizione: Shantau Narayen

Subito giù dal podio si posiziona in classifica Shantau Narayen, CEO di Adobe. Il 57enne indiano ha incassato l'anno scorso 39,1 milioni di dollari. Di questo compenso 1 milione è rappresentato dallo stipendio, 950 mila dollari da bonus, oltre 37 milioni da assegnazione di azioni e quasi 170 mila da altri compensi. Da quando Narayen è alla guida come amministratore delegato, l'azienda specializzata nella produzione di software è cresciuta al NASDAQ di oltre il 1000%, passando da un valore di poco più di 40 dollari a 485 dollari.

 

Quinta posizione: Reed Hastings

Al quinto posto della classifica spicca l'amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, con un guadagno nell'anno passato di 38,6 milioni di dollari. Il 60enne americano non ha ricevuto alcun bonus, ma ha aggiunto allo stipendio oltre 37,31 milioni di stock options. Hastings è stato co-fondatore di Netflix e dal 1998 ricopre la carica di CEO. Dalla sua quotazione avvenuta nel 2002, il colosso dello streaming ha avuto al NASDAQ una crescita spaventosa che ha significato un passaggio dal valore di poco più di un dollaro a una quotazione che oggi lambisce i 500 dollari.

 

Sesta posizione: Larry Merlo

In sesta posizione troviamo Larry J.Merlo, amministratore delegato di CVS Health, società di assistenza sanitaria. Il manager di Pittsburgh è al comando dell'azienda dal 2011 e in questo periodo le azioni della società sono cresciute del 75%, riuscendo addirittura a più che triplicare il valore nell'agosto del 2015. Negli anni successivi vi è stata una lenta discesa culminata nel tracollo di marzo in piena emergenza pandemica. Nel 2019 Merlo ha fatto 36,5 milioni di dollari, la maggior parte costituita da premi di azioni (20,2 milioni) e il resto da incentivi non azionari (10,2 milioni), stock options (3,4 milioni), altri compensi (quasi 572 mila dollari), oltre allo stipendio normale di 1,6 milioni di dollari.

 

Settima posizione: Brian Roberts

Settimo posto per Brian L.Roberts, amministratore delegato del più grande operatore via cavo degli Stati Uniti, ossia Comcast. Alla guida della società dal 1990, Roberts ha portato a casa un compenso di 36,4 milioni di dollari nel 2019, grazie a uno stipendio fisso di 3,29 milioni, stock options e azioni per complessivi 10,7 milioni, incentivi non azionari per 9,97 milioni e altri compensi per 12,4 milioni. Di origine ebrea, il manager di Philadelphia è diventato presidente del consiglio di amministrazione nel 1990 a soli 31 anni in quella che è l'azienda fondata dal padre, Ralph J.Roberts. Sotto la sua gestione trentennale, Comcast ha quadruplicato il valore di Borsa e oggi quota circa 44,50 dollari al NASDAQ.
 

Ottava e nona posizione: James P.Gorman e James Dimon

All'ottavo e al nono posto troviamo appaiati due manager che guidano grosse banche d'affari. Uno è James P.Gorman, presidente e amministratore delegato di Morgan Stanley e l'altro è James Dimon che ricopre le stesse cariche in JP Morgan Chase. Entrambi hanno guadagnato 31,6 milioni di dollari l'anno passato. Diversa però è la ripartizione del compenso. Il primo ha incassato 1,5 milioni come salario minimo, 6,375 milioni come bonus, 23,7 milioni sottoforma di azioni e 41 mila dollari come altri compensi. Il secondo ha percepito 1,5 milioni di compenso base, il resto per mezzo di incentivi formati da 5 milioni in contanti e 25 milioni in azioni. James P.Gorman è al timone della Morgan Stanley dal 2010 e da allora l'istituto americano ha piazzato al NYSE una crescita azionaria del 70% circa. James Dimon invece conduce la JP Morgan Chase dal 2006 ed ha il merito di averla tenuta lontana dai titoli legati ai mutui subprime, facendola così diventare la principale banca d'affari americana, nonché la decima società di Wall Street per capitalizzazione. Quotata al NYSE, in questi 14 anni JP Morgan Chase è cresciuta di quasi il 300% raggiungendo un massimo storico di 141 dollari a gennaio del 2020.
 

Decima posizione: Hamid Moghadam

In coda a questa speciale (e munifica) classifica troviamo Hamid Moghadam, presidente e CEO di Prologis, la più grande società d'investimento immobiliare del mondo. Il 63enne iraniano ha creato Prologis dalla fusione tra tra AMB, una società che ha co-fondato nel 1983, e ProLogis. Dal 2011 ad oggi, la società californiana ha visto le sue azioni in Borsa passare da un valore di 32 dollari a una quotazione odierna di 101 dollari. Moghadam nell'ultimo anno ha percepito un compenso di 30,4 milioni di dollari, suddivisi in 1 milione di stipendio fisso, 1,8 milioni di bonus, 28,4 milioni di azioni e 83,5 mila dollari di altri compensi.

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