La Swiss National Bank, la Banca centrale svizzera, a partire dal 1° dicembre emetterà per la prima volta una Central Bank Digital Currency (CBDC) per il regolamento di obbligazioni tokenizzate. Si tratterà di una sperimentazione pilota denominata Helvetia Phase III, che durerà fino a giugno 2024, in cui la Banca centrale svizzera parteciperà insieme a
sei banche commerciali a una fase di emissione di CBDC all'ingrosso in franchi sulla piattaforma regolamentata di SIX Digital Exchange.
L'infrastruttura utilizzata è basata sulla tecnologia di registro distribuito DLT (Distributed Ledger Technology) e gli istituti di credito che parteciperanno al test sono: UBS, Commerzbank, le banche cantonali di Zurigo, Lugano, Basilea e la Banca ipotecaria di Lenzburg. Questi agiranno come intermediari tra emittenti e investitori nell'ambito del regolamento di operazioni in obbligazioni tokenizzate, ossia dove la SNB mette a disposizione una CBDC all'ingrosso secondo il principio di "consegna contro pagamento".
Al riguardo, non sarà utilizzata solamente la piattaforma SDX, ma anche le infrastrutture di SIC (Swiss Interbank Cleaning) per la tokenizzazione della moneta e SIX SIS per l'integrazione con la struttura del regolamento delle obbligazioni. Nel test finiranno anche la negoziazione e il regolamento di operazioni pronti contro termine con una CBDC all'ingrosso.
SNB: ecco l'obiettivo di una CBDC all'ingrosso
Questo progetto è pionieristico a livello mondiale, come ha rilevato il governatore della SNB,
Thomas Jordan, in una nota. Tuttavia,
la tecnologia DLT e la tokenizzazione di asset sono già impiegate in via occasionale nel sistema finanziario, fa presente la Banca centrale, garantendo una maggiore efficienza e trasparenza.
L'iniziativa parte da marzo 2023, quando l'istituto monetario svizzero aveva comunicato l'intenzione di una regolamentazione della parte in contanti delle transazioni con asset tokenizzati attraverso tre approcci. Il primo consisteva nell'emissione di una CBDC per il regolamento dei token; il secondo si fondava sul collegamento tra i sistemi di regolamento dei token e quello di pagamento SIC; il terzo si basava nell'impiego della moneta token privata garantita in caso di fallimento e coperta da una CBDC.
Con il progetto in corso, si segue il primo approccio, facendo leva sul fatto che la moneta utilizzata dalla Banca centrale per regolare le operazioni tokenizzate tra le istituzioni finanziarie è completamente priva di rischio di controparte e pertanto potrebbe essere in grado di garantire la stabilità e l'efficienza di tutto il sistema finanziario. La SNB ha precisato comunque che con la sperimentazione non intende impegnarsi a emettere in via permanente una CBDC all'ingrosso, ma a valutare i diversi approcci per il regolamento dei valori patrimoniali tokenizzati.
"La SNB testa da anni diverse possibilità di applicazione di una CBDC all'ingrosso. Insieme alle nostre istituzioni partner abbiamo già fornito importanti contributi alla ricerca fondamentale in materia. Nell'ambito di questa sperimentazione pilota creiamo ora per la prima volta la possibilità di regolare in modo sicuro ed efficiente, con una vera e propria CBDC all'ingrosso, operazioni con valori patrimoniali tokenizzati e ciò su una piattaforma DLT regolamentata e in un ambiente produttivo reale", ha affermato Jordan.