Oggi parlerò di due rapporti di cambio valutari molto liquidi e possiamo dire anche “storici”, considerando che già 30 anni fa rientravano tra i preferiti dei trader mondiali. Sto parlando di AUD/USD ed EUR/CHF che, per motivi diversi, sono arrivati a livelli di resistenza piuttosto solidi che potrebbero favorire l’apertura di trade short da parte di chi vuole fare speculazione sul Forex.
AUD/USD: analisi tecnica e livelli trading
Comincio dall'Aussie. Qui la Banca centrale ha qualche responsabilità nel movimento di ribasso degli ultimi giorni. Il mercato si aspettava parole orientate ad un restringimento seppur graduale prima del QE seguito dal rialzo dei tassi. La RBA invece ha mantenuto invariati i tassi al minimo storico rimandando la partenza del tapering a febbraio 2022. Probabile che l'istituto centrale si attenda un rallentamento economico dopo i ripetuti lockdown in Australia, ma forse c’è dell’altro.
I problemi potrebbero arrivare dalla Cina e la preoccupazione per un deterioramento della crescita cinese combinato ad una serie di default nel settore delle società non investement grade. Il caso di Evergrande, il colosso del real estate sull’orlo del fallimento, è esemplare di come alcune società private in difficoltà operative nel settore immobiliare potrebbero raffreddare il clima attorno ad un comparto vorace consumatore di materie prime tra cui il rame e il ferro australiani.
Allontanando poi il tapering lo stesso appeal potenziale dell'AUD è venuto meno. In prospettiva infatti il vantaggio di tasso nel detenere carta australiana rimane molto basso e questo viene anche confermato dalla divergenza con il prezzo delle materie, al contrario sempre molto vivaci. Dal punto di vista tecnico il test della media mobile a 200 giorni, combinato a quello della trendline ribassista sempre in area 0,75, hanno favorito il ribasso di AUD/USD. Fissando questo livello come stop qui si può andare short confidando in una ripresa del downtrend.
EUR/CHF: analisi tecnica e livelli trading
Il secondo rapporto di cambio analizzato oggi è EUR/CHF. Anche qui c’è di mezzo una Banca centrale e paradossalmente potrebbe essere anche il più rischioso pur essendo il meno volatile dei due. Il Vicepresidente della Swiss National Bank ha infatti dichiarato apertamente che il franco svizzero è eccessivamente sopravalutato.
Nonostante i buoni dati economici ha poi confermato che la SNB proseguirà nella sua politica monetaria espansiva. In molti hanno interpretato questo messaggio come uno stop al rafforzamento del Franco, prima con le buone e poi con interventi più massicci sul mercato Forex da parte dell'istituto centrale.
Il successo nel breve periodo c’è stato. In poche sedute EUR/CHF da 1,07 è salito a 1,09 prima di scontrarsi con la media mobile a 200 giorni e la trendline ribassista. Un pattern che si ripete dunque e che anche qui può godere del detto “trend is your friend”. Short EUR/CHF con stop importantissimo (and reverse) poco sopra 1,0900 (diciamo 1,095) può avere a questo punto senso sfidando naturalmente la Banca centrale.