Una cordata composta da Euronext, Cassa Depositi e Prestiti e Intesa Sanpaolo entrano in campo per presentare un’offerta non vincolante per l’acquisto di Borsa Italiana da parte del London Stock Exchange, che ne ha preso il controllo nel 2007. Secondo quanto si apprende dalla stampa, ieri il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha incontrato Stephane Boujnah, Amministratore Delegato della Borsa francese, al fine di discutere del futuro di Borsa Italiana.
Vendita Borsa Italiana: tutti i pretendenti
Al netto di eventuali sorprese dell’ultimo minuto, oggi scadrà il termine per la presentazione delle offerte per l’acquisto di Borsa Italiana. Il consorzio menzionato prima è quello a cui il Governo italiano sarebbe più favorevole, in quanto nei giorni scorsi Gualtieri aveva già affermato che sperava che l’istituzione rimanesse in territorio europeo.
Euronext sarebbe quindi il partner ideale in quanto CDP dovrebbe avere una quota dell’8% nel gruppo francese e grazie all’accordo riuscirebbe ad avere due posti all’interno del suo Consiglio di Amministrazione. Gli altri due pretendenti sono la svizzera SIX e la tedesca Deutsche Boerse.
La valutazione dell’operazione su Borsa Italiana dovrebbe essere di 3,5-4 miliardi di euro. Il ricavato servirà al London Stock Exchange per finanziare l’operazione da 27 miliardi di dollari per l’acquisto di Refinitiv. Ricordiamo infine che le offerte per la vendita dell’infrastruttura saranno vagliate dall’Esecutivo e dall’autorità di vigilanza in virtù della Golden Power.