Borsa Italiana fa gola a molti. Dopo le avance dei mesi scorsi di Hong Kong Exchange e di Euronext, il gruppo franco-olandese quotato ad Amsterdam che già controlla le Borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona e Oslo, ora è la volta di Deutsche Boerse. Secondo quanto dichiarato da Theodor Weimer, AD della Borsa di Francoforte, durante la conferenza odierna di presentazione e commento dei dati di bilancio 2019 pubblicati ieri, Deutsche Boerse è interessata a valutare le attività italiane del London Stock Exchange qualora fossero cedute. LSE potrebbe infatti essere costretta a razionalizzare il suo perimetro di business per due ordini di motivo. Il primo legato alle ricadute della Brexit, il secondo come effetto indiretto dell’acquisto di Refinitiv annunciato nell’agosto del 2019. L’operazione prevede un corrispettivo di 27 miliardi di dollari e dovrebbe essere perfezionata nel secondo semestre del 2020.
Borse: grande fermento sul fronte dell’M&A
A livello europeo da diversi mesi si sta assistendo a un crescente fermento sul fronte dell’M&A delle diverse Borse. Se infatti Deutsche Boerse ha confermato il suo interesse per Borsa Italiana, anche la Borsa di Madrid è oggetto di contendere. In questo caso i pretendenti sono il Six di Zurigo e l’omnipresente Euronext. Guardando nello specifico a Piazza Affari, l’eventuale vendita degli asset italiani da parte del London Stock Exchange interesserebbe Borsa italiana, Mts, Cassa di Compensazione e Garanzia e Monte Titoli. Il vero fiore all’occhiello è rappresentato da Mts, la società proprietaria della piattaforma elettronica dove vengono trattati i titoli di Stato e i titoli obbligazionari europei a reddito fisso. Secondo indiscrezioni circolate nei mesi scorsi, la valorizzazione delle attività di Borsa Italiana si aggirerebbe intorno ai due miliardi di euro, esattamente il valore che avrebbe a disposizione Deutsche Boerse per l'M&A.
Borsa Italiana: la golden power e l'interesse pubblico
Per chiunque pretendente non sarà tuttavia facile rilevare Borsa Italiana. In seguito alle avance di Hong Kong, e con esse il timore di finire sotto il controllo cinese, il Governo ha infatti reso effettivo il provvedimento sulla golden power per le infrastrutture finanziarie del Paese. Quello del pubblico interesse per una struttura fondamentale per il Paese, visto che su Mts si negoziano in primis i titoli di Stato italiani, è un richiamo fatto una decina di giorni fa anche dal Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel corso del suo intervento a Brescia durante il Congresso Assiom Forex. “Nell'esercizio delle prerogative assegnate dall'ordinamento, le autorità italiane seguono con attenzione gli sviluppi dell'operazione”, disse Visco, ammonendo come “le sue implicazioni per le società controllate in termini di governance, assetti organizzativi, equilibri finanziari e indirizzi strategici non dovranno pregiudicare la tutela degli obiettivi di pubblico interesse”.