Le azioni Robinhood sono balzate del 14% nell'ultima seduta borsistica di Wall Street, dopo le voci che l'exchange crittografico potrebbe essere acquisito da FTX, la società del rampante imprenditore miliardario Sam Bankman-Fried. Ancora nessuna offerta è stata fatta, ma si è nella fase di discussione per elaborare un piano di acquisizione. Tuttavia, il numero uno di FTX ha negato che ci siano conversazioni attive di M&A con Robinhood, pur affermando di essere entusiasta delle prospettive di business dell'azienda e delle modalità attraverso cui FTX potrà collaborare. La sua dichiarazione però è bastata a far scendere il titolo Robinhood nell'after hours del 5%.
A maggio, un deposito presso la
Securities and Exchange Commission ha rivelato che
FTX ha comprato il 7,6% di Robinhood per 648 milioni di dollari. Nell'occasione Bankman-Fried ha dichiarato che tale operazione è stata effettuata perché rappresenta un investimento interessante. Adesso gli investitori si chiedono se quello in realtà non sia stato
il primo passo verso un obiettivo più grande. Se i rumors che sono circolati ieri hanno un fondamento e sono davvero in corso trattative, nelle prossime settimane verosimilmente dovremmo vedere degli sviluppi sulla vicenda.
Robinhood-FTX: gli analisti non credono alla fusione
Robinhood quest'anno ha vissuto un lungo periodo travagliato, a causa dell'inverno delle criptovalute che ha bruciato circa 2.000 miliardi di capitalizzazione. Le azioni dell'exchange sono crollate del 48,65%, spinte al ribasso da un primo trimestre che ha registrato un crollo del 43% delle entrate rispetto all'anno scorso, mentre gli utili sono scesi da 17,7 a 15,9 milioni di dollari.
La società ha avuto un incremento dei profitti da quando nel 2018 ha lanciato il trading delle criptovalute a fianco di quello azionario, il quale ha visto segni di rallentamento. L'andamento è stato suggellato da un periodo stellare durante la pandemia, quando le persone sono state costrette a rimanere in casa e i volumi di trading sono aumentati a dismisura. Con la crisi delle valute digitali però le cose sono cambiate rapidamente e ora le azioni Robinhood hanno perso tre quarti del loro valore da quando sono sbarcate nella Borsa americana.
Questa fusione potrebbe rilanciare il titolo, ma alcuni analisti sono scettici. Dan Dolev, senior analyst di Mizuho ha riferito che non sono in corso conversazioni di fusione e che FTX è interessata alle prospettive di business dell'azienda guidata da Vladimir Tenev. Dolev però ritiene che un potenziale accordo sarebbe una buona notizia per Robinhood, perché aiuterebbe ad "espandere la sua portata e ampiezza". Tuttavia, l'esperto ritiene anche che la società potrebbe sopravvivere e prosperare anche da sola. Doley comunque consiglia di acquistare le azioni in Borsa, con un target price di 14 dollari, oltre il 50% in più rispetto al prezzo di chiusura di 9,12 dollari.
Will Nance, analista di Goldman Sachs, invece ha abbassato il suo obiettivo di prezzo da 11,5 dollari a 9,50 dollari, sostenendo che il valore della società si stava avvicinando a quella che è la sua valutazione attuale.
FTX prestatore di ultima istanza
FTX in questo ultimo periodo si è reso molto attivo nel settore delle criptovalute con operazioni importanti di sostegno alle aziende in difficoltà. La scorsa settimana
il prestatore di valute BlockFi è stato salvato dalla bancarotta grazie a un prestito di 250 milioni di dollari, mentre all'inizio del mese di giugno FTX ha acquisito l'exchange canadese Bitvo.
Nel frattempo anche il broker crittografico Voyager Digital è riuscito a sopravvivere, grazie a un prestito della società di Sam Bankman-Fried di 485 milioni di dollari, distribuito in parte in contanti e nella stablecoin USDC (200 milioni) e in parte in Bitcoin (285 milioni). Mentre lo scorso anno l'exchange Liquid ha ricevuto un finanziamento in extremis di 120 milioni di dollari, dopo aver perso 90 milioni a causa di token hackerati.
FTX quindi ormai si sta affermando come una sorta di finanziatore di ultima istanza nel mondo crittografico, consacrando anche il ruolo di exchange leader, che rivaleggia con Coinbase e Binance, sebbene non offra servizi negli Stati Uniti.