Dollaro americano e dollaro canadese non stanno certamente offrendo grandi ritorni a chi ha preferito queste valute all’interno di un portafoglio forex.
In questo 2025 ormai prossimo ad andare in archivio, il calo si posiziona tra il 10% del canadese e il 13% dello statunitense contro euro. Queste sono variazioni spot, smussate nella versione total return per quello che riguarda il dollaro US, che mantiene ancora un vantaggio di rendimento, mentre il drastico taglio nel costo del denaro da parte del Canada ha vaporizzato il differenziale di rendimento spiegando almeno in parte perché il CAD è così debole.
In realtà per la valuta canadese i motivi sono anche altri. L’economia è in difficoltà a causa dei dazi maggiori imposti da Trump ai quali il Governo Carney tenterà di opporsi cercando altri sbocchi commerciali. Non facile per un Paese produttore di materie prime, soprattutto quelle energetiche che sul fronte specifico del petrolio WTI ha visto un cedimento con prezzi sotto i 60 dollari al barile. E poi, come detto, c’è la politica monetaria che nel tentativo di rilanciare crescita e occupazione ha tagliato rapidamente i tassi sacrificando la valuta locale.
Dollaro USA e Dollaro Canadese: il quadro grafico
Per il dollaro americano la debolezza ha motivazioni differenti. Certamente la politica monetaria della Fed, che però negli ultimi giorni sembra aver frenato sulla tentazione di tagli nel costo del denaro a dicembre, ma anche il recente shutdown che ha rallentato economia e occupazione, e soprattutto i danni inferti da una politica commerciale di dazi che ha deviato quantità importanti di flussi finanziari esteri.
La situazione di EUR/CAD e EUR/USD rimane ancora di parziale stallo con le ultime sedute sembrano aver rilanciato il vigore dell’euro.
Per ciò che riguarda EUR/USD la sequenza di minimi e massimi decrescenti si è interrotta prima del minimo di agosto confermando la valenza dei supporti di area 1,15. Il repentino movimento del cambio dopo la notizia della fine dello shutdown ha coinciso con un approccio meno dovish della FED. Il dollaro avrebbe dovuto rialzare la testa e invece ha perso terreno. Non mi stupirebbe vederlo sui massimi di area 1,19 entro fine anno.

Per EUR/CAD non siamo nemmeno arrivati vicini alla soglia di supporto più importante di 1,60. Il cross ha limato poco più di un paio di figure dai massimi per ripartire con decisione verso l’alto. Anche in questo caso la sensazione è che la poco intensa fase correttiva nasconda la volontà del mercato di spingere i rispettivi rapporti valutari di nuovo sotto i massimi dell’anno. I due dollari Nord Americani insomma ancora non entusiasmano.
