Stiamo per entrare nel quinto mese dell’anno, quel maggio storicamente non felice per il Cable, ovvero il rapporto di cambio GBP/USD. Negli ultimi 20 anni maggio è statisticamente il mese peggiore per il Pound con una media di ribassi del 75% (3 anni su 4 la sterlina va giù) per una media di perdita dello 0,8%. Il momento peggiore fu vissuto nel 2008 quando GBP/USD perse oltre l’8% in un mese.
Le ultime dichiarazioni "dovish" (da colomba) del Governatore centrale della BoE (Bank of England) sono in netto contrasto con i toni sempre più "hawkish" (da falco) provenienti dalla Federal Reserve. Il dato di inflazione di marzo, abbinato alle parole del chairman Andrew Bailey, hanno messo in allerta trader e investitori. Che infatti hanno punito la divisa britannica.
Bailey ha apertamente dichiarato che è arrivato il momento di cominciare a ragionare su un taglio dei tassi di interesse. Questo nonostante un’inflazione leggermente superiore alle attese a marzo (3,2%), ma pur sempre ai minimi da marzo 2021. Il dato core si è confermato ancora sopra al 4% (4,2%), trascinato soprattutto dai costi energetici.
I rendimenti decennali inglesi sono comunque risaliti abbondantemente sopra al 4%, segnale che il mercato tutto questo ridimensionamento dell’inflazione previsto dalla Banca centrale non sembra così convinto di poterlo vedere nei prossimi anni. I segnali che però giungono dalla domanda interna non possono certamente esaltare vista la stagnazione delle vendite al dettaglio. E per questo la BoE sembra voler creare aspettative positive su un taglio dei tassi in estate confidente nel rilanciare fiducia e crescita.
Forex: GBP/USD, a 1,22/1,23 dovremmo assistere ad una reazione della sterlina
Andando direttamente al cambio GBP/USD, effettivamente non si scorgono le condizioni per assistere ad una inversione di tendenza nell’immediato. E quindi maggio potrebbe favorire un ulteriore ribasso verso zone di supporto che diventerebbero molto interessanti per cogliere un rimbalzo.
Preoccupa indubbiamente quella forma a testa e spalla che sta assumendo il Cable, ma al tempo stesso rimango confidente nel fatto che in area 1,22/1,23 ci sarà una reazione della sterlina. O perché la BoE prenderà atto che non ci sono le condizioni per abbassare i tassi, oppure perché la FED darà una risposta più da colomba a mercati azionari che stanno scontando tagli zero in America nel 2024.
Evidente come uno sfondamento verso il basso sarebbe non solo un segnale preoccupante per il Pound e per il mondo finanziario intero. A quel punto le divergenze di politiche monetarie (USA restrittivi, altri Paesi occidentali espansivi) avrebbero l’effetto di creare scompensi valutari notevoli che potrebbero anche sfociare in crisi di fiducia.
Quindi la strategia per il mese di maggio è attendere un po' di debolezza sul Cable per poi entrare lunghi nel momento in cui il cambio dovesse andare a interessare la zona di supporto sopra citata. Sotto 1,2150 andrebbe piazzato un primo stop, mentre la chiusura definitiva della posizione long GBP/USD sarebbe da piazzare sotto 1,20.