Il franco svizzero era stato il protagonista, nello specifico USD/CHF, di un mio articolo di fine giugno (Forex: perché attivare il fattore protezione CHF). La debolezza che aveva avvolto la divisa elvetica sembrava essere estrema e tale da invitare ad un trade tattico.
In quella sede avevo scritto: se abbiamo capito che sopra 0,92 USD/CHF rimane un rapporto di cambio da vendere, i grafici giornalieri ci dicono che sotto 0,90 si aprirebbero porte ribassiste piuttosto certe con obiettivi per il franco da posizionare inizialmente in zona 0,88 dove troviamo anche i minimi di febbraio e marzo 2024. Evidentemente l'attacco ai supporti è in corso.
Obiettivo centrato con il mercato che non ha indugiato un attimo nel prendere profitto e ripartire verso l’alto.
Ma anche sul cross EUR/CHF avevamo indicato come interessanti i livelli di resistenza raggiunti. In vista di una volatilità estiva sarebbe stato interessante andare lunghi di svizzero. Ci hanno pensato le elezioni francesi a rendere questa strategia per ora vincente, ma anche in questo caso la tattica sembrerebbe adesso imporre scelte differenti.
Solo il taglio a sorpresa dei tassi svizzeri (adesso a 1,25%) ha potuto fermare la corsa di un franco che si è reso protagonista di un rally eccezionale grazie soprattutto all’instabilità politica nell’Eurozona. Le elezioni francesi si sono portate dietro un’incertezza che ha spinto molti investitori alla ricerca della sicurezza assoluta tipicamente ritrovabile in una currency come il franco svizzero.
Forex: EUR/CHF, il repricing del franco svizzero potrebbe essere finito
Le dichiarazioni arrivate nei giorni scorsi dal Governatore della SNB Jordan, ovvero di essere pronto ad agire qualora il franco dovesse continuare ad apprezzarsi, ci fanno però adesso comprendere che almeno per il momento dovremmo essere entrati in una fase di esaurimento del repricing del CHF. Riassorbiti gli eccessi ribassisti si potrebbe guardare adesso a una strategia stop and reverse. Ovvero andando lunghi di EUR/CHF si va a scommettere su un euro in ripresa dopo le elezioni francesi.
L’inflazione elvetica sotto controllo e un’economia poco tonica hanno spinto la SNB a intervenire verbalmente e praticamente con la riduzione dei tassi per frenare la corsa della divisa nazionale che danneggia le imprese esportatrici.
Un ribasso di EUR/CHF superiore al 4% in un mese è fenomeno già visto nel 2022 e in quel caso a un rimbalzo temporaneo fece seguito un nuovo affondo del franco fino a raggiungere un minimo a 0,94 contro euro.
Dopo aver toccato il 61,8% di ritracciamento dell’intero rialzo cominciato a gennaio a 0,95, il cross EUR/CHF ha già ricominciato la sua scalata verso la parità. Prima di allora c’è lo scoglio della media mobile a 200 giorni di 0,965 a dividere l’euro da un verso i massimi del 2024. Sul primo ritracciamento utilie una strategia long con stop sotto 0,94 sembra adesso compatibile in termini di rapporto tra rischio e rendimento.