L’elezione di Trump aveva illuso gli investitori in real brasiliani. Poche settimane fa avevo dedicato un articolo al riguardo successivo alla reazione della divisa sudamericana all’elezione del tycoon come nuovo Presidente degli Stati Uniti (Real brasiliano, primo vincitore dell’era Trump?). Un ottimismo che si è rivelato effimero visto l’andamento degli ultimi giorni, con il real piombato a nuovi minimi storici.
Il Brasile ha quindi adesso un problema in più e si chiama real brasiliano. Con un nuovo minimo storico USD/BRL supera così i livelli drammatici del 2020 in piena era Covid. L’uscita da una figura di continuazione del trend come quella venutasi a creare tra il 2020 e il 2024 è stata fatale al real con un particolare che va giustamente sottolineato.
Il sentiment negativo non è ancora così estremo. In termini di tasso di variazione annuale la perdita della divisa brasiliana è arrivata al 20%, la metà del rosso collezionato nel 2009, nel 2015 e nel 2020.
Questo lascerebbe perciò pensare alla necessità di nuovi minimi (massimi di USD/BRL) con la Banca centrale costretta a chiudere le falle innescate dal Governo Lula nella gestione delle casse pubbliche.
L'economia brasiliana è tonica
Il Pil del terzo trimestre brasiliano ha certificato una crescita trimestrale dello 0,9% spinta da consumi e spesa pubblica. Nel gruppo G20 il Brasile è dietro per crescita solo a Indonesia, India e Messico. La crescita annuale diventa così del 4%, un particolare non irrilevante assieme al +5,5% dei consumi privati. La produzione industriale ha fatto registrare un +5,8% su base annua ma a sorpresa è scesa dello 0,2% rispetto a settembre. La disoccupazione infine ha toccato il punto più basso al 6,2%.
La Banca centrale non può non tenere conto di queste informazioni in chiave prospettica di dinamiche inflazionistiche e per questo, oltre che per allentare la pressione sul real, nuovi aumenti nei tassi sono scontati dal mercato. Se questi rialzi saranno inferiori alle previsioni ovviamente la divisa potrebbe essere colpita da nuove vendite.
Banca centrale brasiliana ad un bivio
Tornando all’aspetto grafico una chiusura di settimana sopra i massimi del 2020 conferma la formalizzazione di un break rialzista dalle prospettive tecniche abbastanza certe e che proietterebbero il cambio USD/BRL ben oltre quota 7 BRL per USD nei prossimi mesi.
Non una bella notizia che potrebbe far tremare i polsi ad una Banca centrale che a quel punto si troverebbe costretta a difendere la valuta con massicci rialzi nei tassi che danneggerebbero un’economia finora sostenuta da una altrettanto insostenibile mole di spesa pubblica. Universo Latam che potrebbe quindi essere particolarmente volatile nel 2025.