Luglio sembrava un mese favorevole per l’euro, almeno fino agli accordi sui dazi tra USA e UE che hanno ribaltato completamente lo scenario. Pochissime le valute che hanno perso terreno contro euro. Tra gli emergenti real brasiliano e zloty polacco, tra le valute del G10 solo lo yen giapponese.
Il mese di luglio è solitamente anticipatore di un mese di agosto più frizzante dal punto di vista stagionale, ma bene hanno fatto soprattutto il dollaro americano, capace di ribaltare un momento molto negativo, ma anche il peso messicano e lo yuan cinese con rivalutazioni che sfiorano il 3%.
Il dollaro americano ha sfruttato l'accordo con UE e Giappone per riacquistare un po' di fiducia su mercati galvanizzati anche dall'eccellente dato sul PIL che sposta avanti ogni taglio nei tassi.
Pound paga pegno alle questioni fiscali, Yen penalizzato dalle elezioni
Più indietro la sterlina inglese. Per la divisa britannica c’è la sensazione che i problemi fiscali e di contenimento del debito si stiano facendo più seri del previsto con una stagflazione (bassa crescita e inflazione più sostenuta) ormai data per certa e che potrebbe costringere la Bank of England a tagliare i tassi controvoglia per rilanciare la crescita.
Per lo yen giapponese, nonostante le buone notizie di accordi commerciali con gli USA con dazi fissati al 15%, è la politica a tenere banco con la sconfitta elettorale del premier Ishiba ai danni di un’estrema destra nazionalista che avanza in modo importante. L’assenza di manovre di rialzo dei tassi all’orizzonte priva lo yen del giusto appeal.
Da segnalare anche la ripresa del dollaro canadese e australiano grazie al rialzo delle materie prime ad uso industriale.
Divise emergenti: bene Peso e Yuan
Tre le currency emergenti come detto bene Messico e Cina, mentre più indietro sono rimaste Lira turca, Won sudcoreano, Rupia indiana e Real brasiliano (quest'ultimo con performance negativa).
Diverse le motivazioni. Per la Turchia il calo a sorpresa dei tassi per 300 punti base ha innescato nuove vendite sulla valuta di Istanbul. Il Brasile si mantiene sotto pressione a causa dei dazi monstre imposti da Trump per la vicenda Bolsonaro, l’ex presidente ora sotto inchiesta. Il won sudcoreano si trova anch’esso coinvolto nella vicenda dazi senza un accordo formale ancora arrivato con gli USA, mentre la rupia indiana dopo la mossa di taglio dei tassi costringerà probabilmente la Banca centrale a interventi sul mercato forex per tentare di difendere la moneta nazionale.
Da inizio anno, a parte il rublo russo ancora in guadagno del 20% e la corona svedese del 2%, l’euro continua comunque a dominare su tutti con il dollaro americano in calo di oltre il 10%, come rupia indiana e indonesiana. Male anche lo yuan cinese giù del 9% e il dollaro canadese del 6%, ma su tutti prevale la maxi svalutazione del 27% della lira turca.
Entriamo adesso in un mese come quello di agosto tradizionalmente negativo per le valute emergenti e positivo per lo yen giapponese. Antenne dritte per vedere se andrà così anche in questo 2025.