Che l’ottimismo che si respira sui mercati attorno al real brasiliano sia a livelli importanti lo si percepisce anche dalla corposa esposizione long accumulata dai non commercials (ovvero gli speculatori) sul mercato futures.
Il rendimento offerto dalla carta brasiliana, nominale ma anche reale, ingolosisce gli investitori che di conseguenza acquistano real giocando sul carry trade più generoso oggi presente sui mercati valutari.
Da inizio 2025 il real ha guadagnato terreno contro dollaro (cosa che hanno fatto quasi tutte le valute), ma anche contro euro, l’unica valuta emergente assieme al rublo russo a fregiarsi di questo primato.
Economia Brasile: Banca centrale conferma tassi
La Banca centrale brasiliana, come scontato, ha mantenuto la scorsa settimana i tassi di interesse al 15%, il livello più alto dal 2006 dopo una serie di aumenti complessivi quantificabili in 450 punti base.
Una mossa che prelude a una attenta osservazione da parte dell’istituto monetario dei dati di inflazione nei prossimi mesi prima di avviare una politica monetaria più distensiva, ma anche una mossa che mantiene elevati i rendimenti reali dei bond emessi in real, proteggendo la valuta dalla fuga degli investitori esteri.
Il motivo che spinge Brasilia a tenere i tassi su questi livelli è l’ancora elevato livello di inflazione rispetto al target 3%, nel 2025 i prezzi al consumo sono previsti in crescita del 4,8%, scendendo poi al 3,6% nel 2026. Ma anche la forte incertezza legata ai dazi americani ha le sue responsabilità.
La condanna di Bolsonaro a 27 anni di carcere rischia di scatenare l’ira dell’amico Trump che non ha mai negato lo stretto collegamento tra la punitiva misura di dazi al 50% per la merce brasiliana in ingresso sul suolo americano e l’avversione della magistratura carioca verso l’ex presidente.
Real Brasiliano: EUR/BRL verso quota 6?
Andando comunque all’analisi tecnica si può notare la delicatezza del supporto raggiunto dal cross EUR/BRL. A 6,25 la figura di continuazione del bull market trova un supporto cruciale avvalorato dalla presenza della up trend line che guida il bull market degli ultimi 2 anni. Un break al ribasso indurrebbe il mercato come minimo a puntare a quella zona di 6 BRL per EUR che per tutta la seconda parte del 2024 e quella iniziale del 2025 ha arginato i ribassi del cross.

Senza dubbio questa decisione della Banca centrale favorisce il mantenimento di posizioni lunghe in real anche se la sensazione è quella di un mercato che aveva già scontato tutto e che ora manca di benzina nella componente di domanda più speculativa. Attenzione comunque al comportamento di EUR/BRL sui supporti nelle prossime settimane perché potrebbe riservare interessanti opportunità di trading.