Il momento positivo della sterlina è sotto gli occhi di tutti. Più avanti nella campagna vaccinale e probabilmente più avvantaggiata nella fase di immunizzazione della popolazione anche per il cosiddetto effetto gregge, il Regno Unito in queste settimane sta vedendo ben comprata la sua valuta nazionale soprattutto per un altro motivo: i tassi di interesse.
In un contesto nel quale Eurozona e Giappone hanno deciso di abdicare per ora alla lotta contro l’inflazione e gli Stati Uniti che accelerano il passo del tapering per cominciare ad alzare i tassi a marzo, la Bank of England a sorpresa ha già aumentato di 25 punti base i tassi a dicembre e tornerà a ripetersi entro marzo.
Non sarà l’unico ritocco a giudicare dai forward che prevedono un rialzo a trimestre e questo offre un grande vantaggio di carry ai bond inglesi in un mondo affamato di rendimento. Il mercato degli speculatori non sembra essersi scaldato molto per questo rally della sterlina a giudicare dai posizionamenti sui mercati futures.
GBP/JPY: analisi tecnica e strategie operative
Come ha sottolineato recentemente in un suo report Credit Suisse, il rapporto tra net short e open interest dei contratti future sulla sterlina quotati al CME è su livelli ancora estremi, percentualmente simili a quelli visti a inizio 2017 e 2020 quando il pound era reduce da una debolezza marcata. La conclusione degli analisti svizzeri è che c’è ancora spazio per veder salire la divisa britannica.
Nell’ultimo mese la sterlina ha guadagnato su praticamente tutte le valute del mondo occidentale. Si va dal +1% contro la corona norvegese fino al +4% contro yen giapponese. Proprio contro quest’ultima divisa voglio fare oggi un approfondimento tecnico.
La caduta verticale del cross GBP/JPY dopo la crisi del 2008 è ben visibile a livello grafico. Il doppio minimo scaturito dalla lunga fase di accumulazione tra il 2009 e il 2014 portò ad un recupero della sterlina per circa i due terzi del downtrend precedente.
Un nuovo ribasso complice la Brexit aveva riportato GBP/JPY sui minimi. Nuova fase di accumulazione e di nuovo un doppio minimo che sta accompagnando il cross. Il massimo di 156 è insidiato proprio in queste settimane, ma soprattutto quello che possiamo vedere a livello grafico, è che sta per capitolare una trendline discendente di lungo periodo.
Se gennaio dovesse trovare una chiusura superiore a 170 (tra l’altro livello di Fibonacci molto interessante in termini di ritracciamento essendo il 38,2% del trend discendente del 2007-2011 e il 61,8% di quello sviluppato tra il 2015 e il 2019) allora il long sterlina e short yen rappresenterebbe un'opportunità non solo per trader, ma anche per investitori di lungo periodo che potrebbero indebitarsi a tasso zero in yen per comprare bond britannici.