Il comparto dei semiconduttori torna a brillare a Wall Street grazie alla rinnovata fiducia degli investitori per l'Intelligenza Artificiale. Le protagoniste assolute sono Nvidia e AMD, che nelle ultime sedute hanno registrato forti rialzi spinti da una serie di partnership strategiche con l’Arabia Saudita. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Market Cap di Nvidia torna sopra i 3.000 miliardi di dollari
Nvidia ha messo a segno un +4,2% nella seduta di mercoledì 14 maggio, portando i guadagni settimanali oltre il +15% e azzerando le perdite da inizio anno. Il titolo ha chiuso a 135,34 dollari, sopra la soglia dei 134,29 dollari di fine 2024, toccando di nuovo una capitalizzazione di mercato superiore ai 3.000 miliardi di dollari — livello raggiunto solo da Apple e Microsoft.
A sostenere il rally è stato l’annuncio di un’intesa con Humain, società saudita controllata dal Public Investment Fund, per la fornitura di 18.000 chip Blackwell destinati a un data center da 500 megawatt. Il valore stimato dell’operazione è di circa 700 milioni di dollari solo per il 2025, con l’obiettivo di vendere centinaia di migliaia di chip nei prossimi cinque anni.
Secondo Bank of America, il valore complessivo delle partnership siglate da Nvidia e AMD con Humain potrebbe generare ricavi tra i 15 e i 20 miliardi di dollari in cinque anni, ovvero fino a 5 miliardi di dollari l’anno.
AMD: rally e buyback da 6 miliardi
Anche Advanced Micro Devices (AMD) ha beneficiato dell’entusiasmo degli investitori, registrando un +4,7% nella stessa seduta, innescando una striscia positiva di sei sessioni con un guadagno complessivo vicino al +19%.
Oltre alla collaborazione con Humain per lo sviluppo dell’infrastruttura AI saudita, AMD ha annunciato un buyback da 6 miliardi di dollari, rafforzando ulteriormente la fiducia nel titolo. Secondo Rosenblatt Securities, questo nuovo fronte medio-orientale potrebbe compensare il vento contrario da 1,5 miliardi di dollari derivante dalle restrizioni USA sulle esportazioni verso la Cina.
Uno scudo contro le restrizioni USA-Cina?
Il rimbalzo delle azioni AI arriva in un contesto geopolitico complesso. Nvidia ha stimato perdite fino a 5,5 miliardi di dollari nel solo primo trimestre fiscale, a causa del blocco all’esportazione dei chip H20 verso la Cina imposto dalla Casa Bianca. In questo scenario, l’apertura dell’Arabia Saudita diventa un’ancora di salvezza.
Secondo Bernstein, Riyadh sta puntando a diventare un hub strategico globale per l’intelligenza artificiale, con la disponibilità di fondi pubblici "deep pocketed" e una visione di lungo periodo. Wedbush ritiene che l’Arabia Saudita possa contribuire fino a 1 trilione di dollari alla crescita del mercato globale dell'AI nel prossimo decennio.
Oltre Nvidia e AMD: chi beneficia?
Sebbene Nvidia e AMD siano i protagonisti diretti, anche altre aziende potrebbero trarre vantaggio da questa nuova ondata di investimenti sauditi:
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Broadcom (AVGO): ha girato in positivo da inizio anno, con un +11% settimanale nonostante un lieve calo (-0,1%) mercoledì.
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Marvell Technology (MRVL): in crescita dello 0,64%.
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Palantir, Microsoft, Amazon, Alphabet e Tesla: considerate tra i principali candidati a beneficiare dell’espansione saudita nel settore AI.
Il nuovo slancio "dell’AI trade" dimostra come, anche in un contesto di tensioni geopolitiche e incertezza macroeconomica, alcuni catalizzatori, come le alleanze internazionali, possano rapidamente cambiare il sentiment degli investitori.
Le partnership saudite si candidano ad essere un game changer, offrendo non solo un supporto ai conti delle big tech USA, ma anche una via alternativa per aggirare le restrizioni imposte dal confronto USA-Cina.
Con Nvidia e AMD di nuovo sotto i riflettori e un flusso potenziale da decine di miliardi in arrivo dal Golfo, il mercato dell’intelligenza artificiale sembra tutt’altro che in fase di consolidamento: potrebbe, al contrario, essere appena ripartito.