Siamo soltanto a mercoledì e la settimana più calda del primo trimestre del 2024 (e forse anche dell'anno) sta destando non poche sorprese. Seppur buone, le trimestrali di colossi tech come Google e Microsoft hanno deluso il mercato facendo segnare nel pre-market rispettivamente un -4 ed un -2 per cento. JP Morgan avverte che potremmo trovarci in un contesto simile allo scoppio della bolla Dot-Com del 2000. Sarà davvero così?
Nasdaq troppo dipendente dalle top tech: la bolla sta per scoppiare?
Secondo JP Morgan Chase & Co. la posizione dominante dei 10 titoli più importanti nei mercati azionari statunitensi sta facendo sempre più pensare alla bolla delle dot-com, aumentando il rischio di un forte sell-off dei mercati (Wall Street: per JP Morgan possibile sell-off in stile dot-com). Il grafico qui in alto mostra l'andamento del peso delle top 10 aziende americane rispetto all'MSCI USA. Negli anni 2000 il peso di queste aziende raggiunse il 33% ed attualmente siamo poco sotto il 30%, un valore abbastanza preoccupante e ben al di sopra di 1 deviazione standard rispetto alla media dal 1995.
Il mercato è sostenuto per 1/3 soltanto da una manciata di aziende e questo è molto pericoloso perchè, se anche soltanto una di queste non rispettasse le aspettative per le prossime trimestrali, il mercato potrebbe risentirne negativamente. Il comportamento dei mercati post rilascio trimestrali di Microsoft e Google conferma proprio questa visione, col Nasdaq che ha perso quasi 1 punto percentuale nel pre-market.
Il grafico qui in alto sottolinea ancor di più la netta differenza tra le top tech e tutto il resto del paniere dell'S&P500. In questo caso si fa riferimento alle revisioni delle aspettative degli Eps (Earnings per share) da settembre ad oggi. Rispetto alle earnings di settembre, le aspettative della divisione ricerca di Goldman Sachs sono state man mano riviste al ribasso per la maggior parte delle aziende dell'indice americano.
Fatta eccezione per il +4% delle "Magnifiche 7" (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla), le restanti 493 aziende hanno registrato revisioni ribassiste del -15% rispetto soltanto ad un trimestre fa.
È questo il punto focale della faccenda. Riusciranno poche aziende a mantenere le aspettative sempre così alte e quindi proseguire la corsa del settore equities? Da qui in avanti bisogna fare molta attenzione perchè ad un minimo passo falso potrebbero scaturire dei sell-off considerevoli.
Analisi Tecnica e Volumetrica
Per ciò che abbiamo detto in precedenza, la delusione per Google e Microsoft potrebbe muovere negativamente l'indice Nasdaq . Per i livelli operativi di oggi utilizziamo lo strumento US TECH 100 presente nella piattaforma di Kimura Trading, grazie alla quale siamo capaci di sfruttare i volumi grazie all'indicatore Biz Profile.
L'ultimo POC settimanale in zona 17.400 punti è stato rotto al ribasso stamattina e, così facendo, concede spazio al prezzo fino ad area 17.000-16.800 punti (prossimo agglomerato volumetrico).
Valuteremo un ingresso sia a mercato che dopo un possibile ritracciamento e re-test della zona di rottura per ottenere un rischio/rendimento migliore.
I livelli operativi per uno short sul Nasdaq
- Ingresso: A mercato da 17.260 punti o dopo retest dei 17.400 punti;
- Stop Loss: 17.520 punti;
- Target: 17.000-16.800 punti.