L'incertezza che ruota intorno all'economia USA, a causa dei dati oscurati dallo shutdown, sta frenando gli operatori. In attesa che il Bureau of Labor Statistics riprenda le sue normali funzioni, il sospetto che negli ultimi mesi il mercato del lavoro abbia subito un’ulteriore importante flessione è avvalorato da alcune anticipazioni diffuse da primari istituti.
Questa settimana, Challenger, Gray & Christmas - la prima società di consulenza del lavoro negli Stati Uniti - ha mostrato che, a ottobre, le aziende hanno annunciato il maggior numero di tagli di posti di lavoro per questo mese negli ultimi vent’anni (Wall Street Oggi: cattive notizie dal mercato del lavoro USA).
Gli investitori sono in ansia anche per le spese enormi sull'intelligenza artificiale che le grandi aziende tecnologiche stanno sostenendo, mentre gli accordi incrociati con OpenAI stanno alimentando lo scetticismo su come la startup americana di intelligenza artificiale riuscirà a finanziare la propria esposizione da 1.400 miliardi di dollari.
Se fino a poco tempo fa l'ipotesi di rivedere uno scenario simile a quello di 25 anni fa - quando scoppiò la bolla dot-com - sembrava alquanto bizzarra, ora sta assumendo contorni sempre più concreti.
Wall Street: ecco a cosa prestare attenzione
Comprare o vendere? Da un lato, gli investitori sono tentati di rientrare a mercato approfittando dei prezzi più bassi dopo i recenti cali; dall’altro, temono che le ultime vendite rappresentino solo le prime avvisaglie di una correzione molto più profonda.
Gli analisti osservano alcuni indicatori chiave da monitorare nelle prossime settimane. Uno è l’indice della paura, il VIX Cboe, che misura la volatilità implicita delle opzioni sull’S&P 500. Attualmente si aggira intorno ai 20 punti, soglia considerata cruciale: in passato, ogni volta che l’indicatore ha superato questo livello, gli investitori hanno vissuto momenti difficili.
Un altro dato tecnico da non trascurare è la media mobile a 50 giorni del principale benchmark della Borsa americana, posta a 6.665 punti. Secondo Tyler Richey, analista tecnico e redattore della newsletter di analisi tecnica sui mercati finanziari statunitensi Seven Report, un calo delle quotazioni al di sotto di quella che viene considerata una linea di difesa sarebbe un segnale di “crepe tecniche emergenti”. Al contrario, se l’S&P 500 dovesse risalire sopra quota 6.748 - dove si trova la media mobile a 21 giorni - il rally "riprenderebbe slancio".
Quota 6.700 rappresenta invece un altro punto critico, secondo Brent Kochuba, fondatore di SpotGamma, società di analisi quantitativa americana specializzata nello studio dei flussi di opzioni e del loro impatto sui movimenti dei mercati azionari. Qui, tuttavia, non c’entrano le medie mobili ma l’open interest delle opzioni sull’S&P 500. La quantità di coperture attraverso derivati a questo livello indica che una perdita del supporto potrebbe accelerare ulteriormente i ribassi.
I residui di volatilità legati alla stagione delle trimestrali non dovrebbero destare eccessive preoccupazioni, dato che il periodo è ormai quasi concluso. Tuttavia, la presentazione dei conti di Nvidia, prevista tra circa due settimane, potrebbe ancora muovere in modo significativo le quotazioni di Wall Street.
"I rischi abbondano e gli investitori si stanno coprendo", ha dichiarato Maxwell Grinacoff, responsabile della ricerca sui derivati azionari statunitensi di UBS. "Penso che gli investitori siano pienamente consapevoli dell’aumento della fragilità del mercato".