Grande attesa oggi nella Borsa americana per il titolo Visa. Il gigante delle carte di credito acquisirà per 2,1 miliardi di dollari la fintech svedese Tink, specializzata nei servizi digitali, che mettono in collegamento oltre 3.400 banche e finanziarie in tutta Europa.
Il finanziamento dell'operazione avverrà con il fondo cassa dell'azienda e non avrà alcun impatto né sulla politica dei dividendi né sul programma di buyback azionario che era stato annunciato qualche tempo fa. L'Amministratore Delegato e Presidente di Visa, Al Kelly, ha dichiarato che l'obiettivo del sodalizio con Tink è quello di dare maggiore valore aggiunto alla clientela attraverso l'utilizzo di strumenti più semplici, affidabili e sicuri.
L'operazione tra l'altro consente a Visa di affermarsi ancora di più nel settore dell'open banking in Europa, che sta crescendo in maniera molto accelerata. E lo fa in un momento molto caldo per la tecnologia finanziaria. Infatti la scorsa settimana era stata JP Morgan a investire circa 1 miliardo di dollari per l'acquisizione di Nutmeg Saving and Investment Ltd, società londinese che opera nella gestione del patrimonio digitale.
Visa: l'accordo sfumato con Plaid
Quest'anno Visa aveva tentato di effettuare un'acquisizione pianificata nel settore digitale, offrendo 5,3 miliardi di dollari a Plaid Inc., tech finanziaria statunitense. Purtroppo ha dovuto scontrarsi con il Dipartimento di Giustizia USA per questioni legate all'antitrust.
Secondo l'Organo regolamentare, l'operazione avrebbe permesso a Visa di esercitare illegalmente il monopolio nel mercato delle carte di debito online, in quanto Plaid avrebbe poteuto essere un grande competitor e quindi una minaccia per la società di Foster City.
Se il Dipartimento non avesse bloccato l'accordo, insomma, si sarebbe creato un sistema di aumento dei prezzi, una minore tendenza all'innovazione tecnologica e ovviamente a maggiori barriere all'entrate per i servizi finanziari digitali. Così Visa ha dovuto abbandonare ogni velleità e il progetto di acquisizione è sfumato. Ora l'azienda californiana tenta la carta di questa startup svedese che è già ben inserita nel mercato europeo.
Tink: chi è e che cosa fa
Tink è stata fondata a Stoccolma nel 2012 e rappresenta oggi una delle maggiori piattaforme di open banking in tutta Europa. Il network di banche e istituzioni finanziarie che la fintech collega può contare su oltre 250 milioni di clienti, con l'azienda che impiega attualmente circa 400 dipendenti.
Attraverso un'API, Tink dà la possibilità ai clienti di gestire i propri conti, effettuare operazioni di pagamento e avere un controllo assoluto di tutta la propria vita finanziaria con una serie di informazioni tangibili. Ogni anno sono processati oltre 10 miliardi di transazioni attraverso la sua piattaforma, per mezzo della quale si ha l'accesso a 14 mercati europei.
In Italia sono diverse le banche che fanno parte della rete Tink tra cui Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, Fineco Bank, Banca Monte dei Paschi di Siena, BPER, Banca Popolare di Sondrio, Credem, BNL, ecc.
Negli anni Tink ha ricevuto ben 5 round di finanziamento a cui hanno partecipato istituzioni come Heartcore Capital, Creades AB, Insight Partners e Paypal. La sede si trova a Stoccolma e, dopo l'accordo con Visa, non verrà cambiata. Oltre al fatto che Tink manterrà intatto il suo marchio.