Oltre ad essere il titolo di un film del 1961 (Pagina Wikipedia), “Le Magnifiche Sette” è anche l’appellativo con cui negli ultimi mesi sono state chiamate le azioni a Wall Street che hanno trainato l’andamento degli indici. Ma quali sono le società che fanno parte delle Magnifiche Sette? Chiamato così per la prima volta da Jim Cramer in “Mad Money”, si tratta di un gruppo che racchiude l’attuale gotha della tecnologia mondiale: Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Nvidia, Meta e Tesla.
Nonostante la casa automobilistica guidata da Elon Musk sembrerebbe candidata all’uscita dal club più esclusivo di Wall Street (da inizio anno le azioni hanno lasciato sul campo un quarto del loro valore), ce ne sono due che potrebbero portare il totale delle Magnifiche a nove (o ad otto, nel caso in cui Tesla dovesse essere estromessa).
Magnifiche Sette di Wall Street: due titoli che potrebbero entrare nel club
Già facente parte dei FAANG (insieme a Facebook, Amazon, Apple e Google), Netflix nelle ultime settimane è finita sotto i riflettori per le indicazioni decisamente migliori delle stime contenute nei dati trimestrali. Negli ultimi tre mesi dell’anno l'utile operativo si è attestato a 1,5 miliardi di dollari, triplicato rispetto a 12 mesi prima, mentre il fatturato è salito del 12% a 8,83 miliardi di dollari. Ma buone nuove sono arrivate anche dal totale degli abbonati che, cresciuto di 13,1 milioni di unità, è salito a 260,28 milioni, +12% rispetto all'anno precedente (Azioni Netflix: dopo la trimestrale in arrivo nuovi top di periodo?).
Dopo un tonfo del 75% tra la fine del 2021 e la prima parte del 2022, il saldo delle azioni Netflix da inizio anno è positivo per 16 punti percentuali mentre rispetto a 12 mesi fa il titolo vale il 56% in più. I fondamentali della società, evidenziati dal grafico elaborato dalla piattaforma Forecaster.biz, evidenziano una crescita costante del giro d’affari e dell’utile, con un fair value medio che si attesta a 690,86 dollari, +22,35% rispetto ai livelli attuali.
Sempre dal Forecaster, indicazioni particolarmente positive arrivano anche dall'Altman Z-score, un parametro utilizzato per valutare la salute finanziaria di un'azienda e la probabilità di fallimento. Se in genere un Z-score maggiore di 2,99 è considerato sinonimo di solidità di un’azienda, nel caso di Netflix il dato è pari a 7,05. Allo stesso modo, le prospettive future misurate dal Piotroski Score indicano un valore pari a 8 punti (sviluppato da Joseph Piotroski, si tratta di un indicatore è un parametro che tramite un punteggio da 0 a 9 valuta la salute finanziaria delle aziende basandosi su nove criteri fondamentali che includono la redditività, la leva finanziaria, la liquidità e l'efficienza operativa, per maggiori informazioni è possibile consultare l'articolo Battere il mercato con il Piotroski Score).
Il secondo titolo che si candida ad essere inserito tra le Magnifiche Sette di Wall Street è Adobe. In rialzo del 6,4% nel 2024 e del 69% negli ultimi 12 mesi, le azioni Adobe negli ultimi mesi ha capitalizzato l’hype che ha riguardato l’intelligenza artificiale generativa, prontamente integrata nella suite creativa dell’azienda. Grazie ad una base di utenti ampia e fedele, gli analisti sono convinti che Adobe non avrà particolari problemi nell’upselling - la strategia di vendita per incoraggiare i clienti a comprare la versione a maggior valore aggiunto di un certo prodotto - delle offerte con l’intelligenza artificiale integrata.
Anche nel caso di Adobe i fondamentali economici forniscono indicazioni positive, così come il fair value medio, superiore di oltre 3 punti percentuali ai livelli attuali. In questo caso l'Altman Z-score fa segnare ben 16,05 punti mentre il Piotroski Score è sui livelli massimi con un punteggio di 9.