L'
accordo commerciale raggiunto tra Stati Uniti e Unione europea nel fine settimana ha rafforzato il sentiment positivo degli investitori a Wall Street. La stretta di mano tra il presidente Usa
Donald Trump e la n.1 della Commissione europea
Ursula Von der Leyen ha sancito, si spera, la fine delle tensioni tra le due sponde dell'Atlantico che per mesi hanno tenuto il mercato con il fiato sospeso.
Le aziende americane che importano prodotti dai Paesi UE non dovranno più pagare dazi del 30% a partire dal 1° agosto, ma "solo" del 15%. Questo farà risparmiare miliardi di dollari alle società e soprattutto eviterà il trasferimento di tariffe più alte ai consumatori che rischierebbe di innescare meccanismi inflazionistici.
Recentemente,
l'indice S&P 500 ha ripetutamente aggiornato i massimi storici, in parte scontando gli accordi commerciali che gli USA hanno concluso con Giappone e ora con l'Unione europea, in parte grazie ai risultati brillanti delle società americane.
In tale contesto, i venditori allo scoperto hanno registrato forti perdite questo mese. Secondo i dati di S3 Partners, gli investitori hanno perso 2,5 miliardi di dollari fino a giovedì scorso da inizio luglio, puntando contro i 50 titoli con il maggiore "short interest" a Wall Street.
Wall Street: il rally potrebbe continuare
Le valutazioni dell'S&P 500 tuttavia ora cominciano a essere un po' troppo elevate. Il benchmark scambia a circa 23 volte i guadagni attesi, ben oltre le circa 18,5 volte della media degli ultimi 10 anni. Tuttavia, gli investitori hanno paura di perdere il treno e quindi, come spesso avviene in questi casi, continuano a comprare noncuranti dei livelli di prezzo raggiunti dalle azioni.
John Stoltzfus, Chief investment strategist di Oppenheimer Asset Management, ritiene che ci sia ancora spazio di rialzo. A suo avviso, grazie ai progressi che gli Stati Uniti hanno fatto nei negoziati con i partner commerciali, l'S&P 500 chiuderà il 2025 con guadagni superiori al 20% per il terzo anno consecutivo. Si tratterebbe di "un'impresa che non si vede dalla fine degli anni '90", ha sottolineato l'esperto, che ha alzato l'obiettivo da 5.950 a 7.100 punti. La nuova stima implica un incremento dell'indice dell'11% rispetto all'ultima chiusura settimanale.
Il target è stato ripristinato dopo un taglio effettuato ad aprile a seguito della reazione negativa del mercato causata dall'introduzione per la prima volta dei
dazi reciproci di Trump. "I progressi nei negoziati commerciali rimuovono un'incertezza che aveva pesato sulle nostre prospettive di mercato", ha scritto in una nota Stoltzfus. L'esperto ha anche
alzato la sua stima degli utili per il 2025 per le aziende dell'S&P 500 a 275 dollari per azione, il 3% in più rispetto alle previsioni medie degli analisti.